Ci voleva il coronavirus per spingere gli italiani a usare meno banconote e più carte di credito. L’utilizzo del denaro contante è profondamente radicato nella mentalità degli italiani ed è sempre stato difficile cambiarne le abitudini e la mentalità anche con l’avvento della digitalizzazione dei pagamenti.

Le banconote, si sa, oltre che prestarsi comodamente ad alimentare l’evasione fiscale, sono sporche e infette, proprio perché vengono maneggiate costantemente da tantissime persone. Poiché passano frequentemente di mano in mano – dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità – anche le banconote possono diventare un veicolo di trasmissione del coronavirus.

Il denaro, quindi, può catturare ogni tipo di batterio o di virus più di ogni altra cosa.

Soldi sporchi

Cosa fare allora per evitare il più possibile il contatto con banconote e monete? Disinfettarle tutte come aveva tentato di fare la Cina appare un’operazione alquanto velleitaria oltre che costosa. Anche lavarsi le mani ogni volta che si maneggia una banconota appare un’operazione alquanto difficile da rispettare sempre e comunque. La soluzione resta quella di utilizzare bancomat e carte di credito che sono strettamente personali, per effettuare i pagamenti, tanto al supermercato, quanto al bar. Per l’Italia, tradizionalmente affezionata al denaro contante, sarà una rivoluzione copernicana, ma tant’è il governo sta già spingendo fortemente in questo senso, per ragioni prettamente fiscali, all’utilizzo della moneta elettronica.

Il virus corre sulle banconote

Sebbene in Cina e Corea stiano disinfettando le banconote, per il momento in Italia le autorità sanitarie non hanno diramato indicazioni specifiche e il rischio che potrebbero rappresentare le banconote nel diffondere l’epidemia. Sul sito della Banca d’Italia, tra le informazioni generiche relative alle banconote, viene specificato che, se lo Stato o la provenienza del denaro sono tali da far temere la possibilità di infezioni, “al presentatore può essere richiesto un certificato di avvenuta sterilizzazione, disinfezione o disinfestazione”.

In ogni caso, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, “l’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone”. Poiché comunque la trasmissione può avvenire anche attraverso oggetti contaminati, come le banconote, la buona norma è quella di “lavarsi frequentemente e accuratamente le mani, dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca”.

In Italia circolano troppe banconote

Ovviamente questi accorgimenti nessuno riesce a seguirli sempre e il rischio di contagio epidemico maneggiando banconote non si può escludere a priori. Il governo non lo ammette, ma nemmeno lo esclude. Utilizzare il bancomat per effettuare pagamenti è quindi la soluzione migliore per ridurre al minimo i rischi in maniera tale che si maneggino sempre meno banconote o monete che potrebbero risultare infette. Una raccomandazione tacita, non ufficiale, a incentivare l’utilizzo delle carte di credito, di debito e la moneta elettronica, per contrastare la diffusione globale del coronavirus. Nel nostro Paese, più che in altri, purtroppo circola ancora troppo contante e, quindi, il rischio rimane elevatissimo.