Far fronte alle varie spese risulta per molte persone sempre più difficile. Una situazione che risulta ancora più complicata nel caso in cui ci si ritrovi, ad esempio, senza lavoro. A ricoprire un ruolo importantissimo in tale ambito, pertanto, sono i sostegni economici messi in campo dal governo, come ad esempio il reddito di cittadinanza.

Proprio quest’ultimo, come ben sappiamo, finisce spesso per diventare argomento di discussione. In tale ambito, pertanto, non passano inosservate le proposte in vista delle prossime elezioni politiche, in programma il 25 settembre, dei partiti contrari a tale misura.

Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Chi è contro il reddito di cittadinanza propone bonus 150 euro e più per tutti senza il sussidio

Spesso al centro delle polemiche, il reddito di cittadinanza continua a far parlare di sé. In particolare abbiamo già visto come siano in molti a chiedersi per quale motivo tanti percettori riceveranno il pagamento di tale sussidio solamente dopo le elezioni. Sempre soffermandosi su quest’ultime, inoltre, si attende di scoprire chi vincerà.

A seconda del partito che guiderà il nostro Paese nel corso dei prossimi anni, d’altronde, cambieranno le sorti delle varie agevolazioni, tra cui appunto il reddito di cittadinanza. In particolare sono diversi i partiti che, illustrando il proprio programma elettorale, hanno manifestato la propria contrarietà.  Da qui la decisione di mettere in campo delle proposte ad hoc, volte a sostituire tale misura.

La presa di posizione di Fratelli d’Italia

Tra i partiti contrari al reddito di cittadinanza si annovera senz’ombra di dubbio Fratelli d’Italia. A tal proposito Maurizio Leo, responsabile economico del partito guidato da Giorgia Meloni, ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata a Money.it come il partito intenda far fronte alle emergenze del momento.

Tra le proposte in ballo proprio quella di cancellare il reddito di cittadinanza. Ma non solo, potenziare il bonus 150 euro al fine di contrastare l’inflazione e tagliare il cuneo fiscale per ottenere importi più elevati in busta paga.

Soffermandosi sul reddito di cittadinanza, in particolare Maurizio Leo ha dichiarato:

“La logica di superamento del Reddito di cittadinanza è legata alla proposta della presidente Meloni ’più assumi, meno paghi’. Se si dà alle imprese un bonus dal 120% al 150% in più di deduzioni sul costo del lavoro c’è un vantaggio ad assumere per le aziende e l’attuale percettore del Reddito pagherà l’Irpef, aumentando le entrate per lo Stato e rendendo le coperture meno ingenti di quello che si potrebbe immaginare. Le risorse del Reddito di cittadinanza, per la parte che non riguarda le persone fragili e che non possono lavorare, devono essere messe su questa misura che garantisce la creazione di occupazione, per il resto va mantenuto uno strumento di tutela. Questa trasformazione del Reddito va avviata subito, come dice Meloni prevedendo primi sgravi sulle assunzioni già nella legge di Bilancio”.