AssoSoftware con un proprio comunicato apparso sul proprio sito istituzionale il 24 giugno 2020 ha diramato la propria posizione in merito alle voci che rilevano ai fini del fatturato da considerare per il contributo a fondo perduto istituito con l’art. 25 del decreto Rilancio.

A tal proposito innanzitutto si vuole ricordare che il primo requisito per l’accesso al beneficio è l’aver conseguito nell’anno 2019, un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro. Oltre a ciò è necessario, il rispetto delle seguenti ulteriori condizioni (anche alternativamente tra di loro):

  • avere un ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai 2/3 dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019;
  • aver inizio dell’attività a partire dal 1° gennaio 2019;
  • avere domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020 (data della dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).

Anche la misura del contributo spettante è legata al fatturato.

Nel dettaglio l’importo beneficiabile è del 20%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro; del 15%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l’importo di 1.000.000 di euro; del 10%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro ma non l’importo di 5.000.000 euro. E, comunque, previsto un importo minimo di 1.000 euro (per le persone fisiche) o 2.000 euro (per le persone giuridiche).

Gli importi fuori campo IVA

Il comunicato di AssoSoftware è scaturito per via del fatto che sono sorti dubbi se ai fini del fatturato siano da considerare o meno anche gli importi fuori campo IVA. Da qui è, dunque, derivata la seguente enunciazione letterale riportata nel comunicato: “Leggiamo sul Sole24Ore di oggi l’articolo di Luca Gaiani dal titolo “FONDO PERDUTO AL NETTO DEI FUORI CAMPO IVA”, nel quale ci si appella All’Agenzia delle Entrate per un chiarimento che sostenga l’interpretazione che gli importi fuori campo IVA vadano esclusi dal conteggio di fatturato. Come AssoSoftware sosteniamo fin dallo studio delle procedure una linea più estensiva che comprenda anche tali valori per i seguenti motivi:

  • “Fatturato” è un concetto chiaro. Ciò che è stato inserito in fattura, di conseguenza nessun importo deve essere escluso, compresi quindi anche importi esenti, non soggetti o fuori campo;
  • In una logica di semplificazione e di maggior automatismo è più facile includere tutto piuttosto che escludere, eventualmente per omogeneità anche fuori campo non fatturati possono essere inclusi. L’importante è mantenere una coerenza tra 2019 e 2020;
  • Siamo già a 10 gg dall’apertura della trasmissione e centinaia di migliaia di richieste sono già state trasmesse, intervenire ora sarebbe un danno per tutte le imprese che hanno già inviato le richieste esponendole anche a possibili problemi sanzionatori (si ricordi infatti che dopo il pagamento è possibile solo la rinuncia e non un nuovo invio dell’istanza).

Siamo certi che anche l’Agenzia delle Entrate terrà conto di queste obiettive ragioni di buon senso, nell’ottica della vicinanza alle imprese e agli intermediari in questo periodo di difficoltà legato all’emergenza sanitaria. AssoSoftware e le imprese associate hanno fatto il massimo sforzo per consegnare le procedure nei tempi previsti (fin dal 15/6) con regole e metodologie di estrazione dei dati uniformi e condivise”.