In partenza, oggi 30 marzo 2021, le domande per il contributo a fondo perduto del decreto Sostegni (decreto-legge n. 41 del 2021). Ricordiamo, infatti, che per accedervi occorre presentare apposita richiesta telematica all’Agenzia delle Entrate, nella finestra temporale che va dal 30 marzo 2021 e fino al 28 maggio 2021 (salvo eventuali proroghe).

Il nuovo contributo a fondo perduto, previsto dal legislatore, a fronte dell’emergenza Covid-19 riguarda tutti i titolari di partita IVA (non c’è più distinzione a seconda del codice ATECO) che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario.

Tra i beneficiari rientrano anche gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo Settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.

Nella domanda che si presenta occorre altresì indicare la modalità in cui si intende godere del beneficio, ossia se nella forma dell’accredito in c/c oppure come credito d’imposta da utilizzare in compensazione in F24 (vedi anche Contributo fondo perduto decreto Sostegni: regole l’utilizzo in compensazione).

Requisiti ed importi del contributo a fondo perduto del decreto Sostegni

Chi intende presentare domanda per accesso al contributo è chiamato al rispetto di entrambi i seguenti requisiti:

  • i ricavi e i compensi relativi all’anno 2019 non devono superare i 10 milioni di euro (a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro)
  • la media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 deve risultare inferiore almeno del 30% rispetto a quella dell’anno 2019.

L’ammontare del contributo spettante è calcolato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’analogo importo dell’anno 2019.

Le percentuali previste sono le seguenti:

  • 60%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 100.000 euro
  • 50%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 100.000 euro ma non l’importo di 400.000 di euro
  • 40%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l’importo di 1.000.000 di euro
  • 30%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro ma non l’importo di 5.000.000 di euro
  • 20%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 5.000.000 di euro ma non l’importo di 10.000.000 di euro.

E’, comunque, previsto un contributo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per soggetti diversi dalle persone fisiche.

Le regole per le start up: i requisiti per il contributo del decreto Sostegni

Per i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019 (c.d. start up), fermo restando il requisito secondo cui i ricavi e i compensi relativi all’anno 2019 non devono superare i 10 milioni di euro, non è, invece, richiesto, il rispetto dell’altro requisito in base al quale la media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 deve risultare inferiore almeno del 30% rispetto a quella dell’anno 2019 (vedi anche Contributo a fondo perduto anche senza perdita di fatturato: se la partita iva è stata aperta dal 2019 in avanti).

Proprio con riferimento alle start up, è di ieri, 29 marzo 2021, il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, con cui si chiarisce (e si aggiornano le istruzioni del modello di domanda), che per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019,

il contributo a fondo perduto spetta a prescindere dalla circostanza che essi abbiano registrato un calo del 30 per cento della media mensile del fatturato del 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019. Ai fini, poi, della quantificazione del contributo, per detti soggetti la percentuale di calo indennizzabile è applicata al calo della media mensile di fatturato calcolata per i soli mesi successivi a quello di attivazione della partita IVA.

Contributo fondo perduto decreto Sostegni: esempio di calcolo per la start up

Si offre un esempio di calcolo del nuovo contributo a fondo perduto del decreto Sostegni per le start up.

Si consideri, un contribuente (persona fisica) che ha aperto partita IVA a febbraio 2019. In tal caso, dunque, occorre considerare il fatturato medio del periodo marzo 2019 – dicembre 2019 (il mese di febbraio non deve essere considerato in applicazione del chiarimento dato nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 marzo 2021). Si considerino, dunque, i seguenti dati:

  • Fatturato 2019 (marzo – dicembre) = 128.000 euro
  • Fatturato 2020 (gennaio – dicembre) = 120.000 euro
  • Media mensile fatturato 2019 = 128.000 / 10 = 12.800 euro
  • Media mensile fatturato 2020 = 120.000 / 12 = 10.000 euro

In questo caso:

  • è rispettato il requisito secondo cui i ricavi e i compensi relativi all’anno 2019 non devono i 10 milioni di euro
  • non è richiesto il requisito secondo cui la media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 deve risultare inferiore almeno del 30% rispetto a quella dell’anno 2019

Quindi:

  • Differenza media mensile = 12.800 – 10.000 = 2.800 euro

La percentuale da applicare a tale differenza, per il calcolo del contributo, è del 50% poiché il fatturato 2019 è compreso tra 100.000 euro e 400.000 euro. Pertanto:

  • Contributo fondo perduto spettante = 2.800 x 50% = 1.400 euro

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