Quando si avvicina il momento per andare in pensione si fanno sempre i conti coi requisiti necessari. Cioè l’età e i contributi versati. Per il primo punto non ci sono dubbi, mentre per il secondo occorre prendere in mano la calcolatrice.

Capita solitamente quando si è al limite di quanto richiesto dalla legge. Per la pensione di vecchiaia occorrono quasi sempre almeno 20 anni di contributi per uscire a 67 anni di età. E non tutti ci arrivano. Magari manca solo qualche mese o settimana.

Come fare?

I contributi figurativi gratuiti

Le strade per centrare il requisito contributivo sono sostanzialmente due. O mettersi a lavorare per vedersi riconoscere il periodo mancante, ma a 67 anni è abbastanza complicato. Oppure vedersi riconoscere, laddove possibile, i contributi mancanti a livello figurativo.

Questa seconda possibilità è poco conosciuta dai contribuenti, ma è prevista dalla normativa e consente il caricamento da parte dell’Inps di periodi utili per andare in pensione prima. Allo scopo è sempre bene farsi aiutare da consulenti o patronati riscostruendo la propria carriera lavorativa.

Oggi è tutto registrato digitalmente e quindi l’Inps dispone di tutte le informazioni necessarie e già presenti nei propri archivi. Ma fino alla fine del secolo scorso i contributi erano registrati manualmente e gli archivi non erano aggiornati. Pertanto molte carriere lavorative risultano ancor oggi incomplete.

Dal servizio militare ai lavori socialmente utili

Fra i contributi figurativi che l’Inps riconosce agli assicurati, il più noto è quello del servizio militare obbligatorio (fino al 2005). Si tratta di 12 mesi di lavoro che non sempre è riconosciuto in via automatica ed è quindi necessario farlo presente all’Inps prima di fare domanda di pensione.

Altri contributi figurativi validi per il diritto alla pensione sono quelli riferiti alle donne che hanno avuto gravidanze al di fuori del rapporto di lavoro. La legge riconosce 5 mesi (maternità) di contribuzione ai fini pensionistici.

Ma anche in questo caso bisogna farlo notare all’Inps.

Ci sono infine i contributi figurativi riconosciuti agli invalidi civili con percentuale di almeno 75%. L’Inps riconosce 3 anni di contribuzione figurativa per il periodo in cui si è stati titolari di assegno ordinario di invalidità senza lavorare. Tali i contributi sono utili solo per il diritto e non per la misura della pensione.

Gli invalidi che lavorano, invece, maturano 2 mesi di contributi figurativi in più per ogni anno di lavoro effettivamente prestato durante il periodo di invalidità. La contribuzione è utile sempre e solo ai fini del diritto alla pensione e non alla misura.

In ultimo possono essere richiesti (a domanda) il riconoscimenti di contributi figurativi per i lavori socialmente utili svolti. Così come per i giorni di assenza dal lavoro per la donazione di sangue.