Sui contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto. Perché la data ultima per la presentazione delle istanze è quella di giovedì prossimo. Ovverosia, il 2 settembre del 2021. Per i fondi, che sono alternativi a quelli automatici, a favore delle imprese, siamo ora agli sgoccioli. Dopo che i termini per la presentazione delle istanze si sono aperti lo scorso 5 luglio del 2021.

Pure per i contributi a fondo perduto alternativi, inoltre, le imprese beneficiarie, e rispettanti i requisiti, possono optare.

Tra il bonifico e la maturazione del credito di imposta. La misura è stata introdotta con il decreto Sostegni bis come misura alternativa anti Covid di sostegno alle imprese. Rispetto ai contributi che, invece, le imprese hanno ottenuto con l’accredito automatico. Dopo aver già incassato i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto sostegni.

Contributi a fondo perduto alternativi per le partite Iva, in 48 ore si chiude tutto

Come per quelli automatici, anche l’importo riconosciuto per i contributi a fondo perduto alternativi, con un massimo di 150.000 euro, è parametrato al calo del fatturato e dei compensi. Confrontando, in particolare, il periodo dall’1 aprile del 2019 al 31 marzo del 2020. Con il periodo dall’1 aprile del 2020 al 31 marzo del 2021.

Per la presentazione delle domande i canali sono quelli online dell’Agenzia delle Entrate. Precisamente, i canali telematici Entratel/Fisconline. Oppure, utilizzando la procedura web che, sempre dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, è accessibile dal portale ‘Fatture e Corrispettivi‘.

Cosa fare se la domanda presentata è errata?

In caso di errori nella trasmissione dell’istanza per i contributi a fondo perduto alternativi, il contribuente ha la possibilità di presentare una domanda sostitutiva di quella errata. Ma l’operazione va fatta sempre entro e non oltre il 2 settembre del 2021. Ed in ogni caso per la trasmissione telematica è necessaria l’identità digitale.

Ovverosia, il Sistema Pubblico di identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Oppure le credenziali di accesso fornite dall’Agenzia delle Entrate.