La registrazione di un contratto di locazione è un adempimento non molto ostico. Ecco perché registrare un affitto all’Agenzia delle Entrate è un qualcosa in cui il proprietario di casa o l’inquilino possono cimentarsi anche da soli senza la necessità di rivolgersi ad un intermediario.

In questo modo, tuttavia, se è vero che da un lato si riesce a risparmiare il costo dell’onorario chiesto dall’intermediario per il servizio reso, dall’altro lato c’è pur sempre quel minimo rischio di incorrere in errori non conoscendo la normativa di riferimento alla stessa maniera di un professionista (commercialista, consulente del lavoro, CAF, ecc.).

Il primo documento indispensabile nella registrazione è il contratto di locazione firmato e sottoscritto da entrambe le parti (locatore e conduttore).

Ricordiamo poi che, laddove non si opti per la cedolare secca, sono dovute al momento della registrazione:

  • imposta di registro (2% del canone annuo per ogni anno di durata, con un minimo di 67 per la prima annualità)
  • imposta di bollo, per ogni copia da registrare (l’imposta è pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e, comunque, ogni 100 righe).

La registrazione del contratto di affitto è da farsi entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza (se anteriore).

Le tre modalità di registrazione dell’affitto

Alla registrazione del contratto di locazione può provvedere sia l’affittuario sia il proprietario (locatore). I due sono responsabili in solido per il pagamento dell’imposta di registro.

L’adempimento può essere effettuato con una delle seguenti modalità:

  • online autenticandosi ai servizi telematici dell’Agenzia, utilizzando l’applicazione “RLI web” e senza bisogno di installare alcun software sul proprio pc. L’applicazione consente sia la registrazione del contratto sia il versamento delle imposte di registro e di bollo
  • utilizzando, gratuitamente, il software “Contratti di locazione e affitto di immobili (RLI)
  • recandosi presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.

La registrazione del contratto di locazione fai da te

Come anticipato, per la registrazione si può anche incaricare un intermediario abilitato (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.) o un delegato.

Laddove, però, si voglia procedere alla registrazione del contratto di locazione direttamente in ufficio e senza delegare nessuno (quindi, il locatore o conduttore si recano di persona all’Agenzia delle Entrate), è importante presentarsi con tutta la documentazione richiesta. Ecco, la checklist per il fai da te:

  • almeno 2 originali del contratto o in alternativa 1 originale e 1 copia di cui l’ufficio ne attesterà la conformità all’originale
  • la richiesta di registrazione, ossia il modello RLI compilato
  • se i contratti da registrare sono più di uno, bisogna predisporre un elenco, utilizzando il “modello RR”, in cui vanno indicati i contratti da registrare
  • i contrassegni telematici da 16 euro per il pagamento dell’imposta di bollo (ex marca da bollo), con data di emissione non successiva alla data di stipula, da applicare su ogni copia del contratto da registrare.
  • la ricevuta di pagamento dell’imposta di registro effettuata con Modello F24 Elementi identificativi (ciò solo laddove non si opti per la cedolare secca).

L’ufficio dell’Agenzia delle Entrate restituirà timbrata e firmata la copia del contratto se la registrazione è contestuale alla ricezione. In caso contrario, invece, sarà rilasciata la ricevuta dell’avvenuta consegna della citata documentazione e l’addetto comunica quando sarà disponibile la copia del contratto registrato.