Parliamo di spese di riscaldamento in condominio in base ai consumi e dei contabilizzatori di calore e in particolare se questi costi vanno in base ai millesimi di proprietà o in base ai consumi.

Contabilizzatori di calore in condominio

Quando si parla di spese di riscaldamento in condominio per fare chiarezza possiamo riferirci ad una recente sentenza della Corte di cassazione, la quale ha ricordato che nei condomini in cui sono stati impiegati sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore la suddivisione delle spese di riscaldamento va attuata basandosi sul consumo realmente registrato.

Dunque, in un edificio condominiale in cui sono presenti strumenti di contabilizzazione del calore si devono considerare i consumi effettivi di ogni singola unità o singoli condomini, mentre qualora non siano presenti sistemi di contabilizzazione del calore i costi vanno ripartiti basandosi sul valore millesimale delle singole unità  immobiliari.

Secondo le sentenze n. 9263/98 e n. 22573/2016 i costi riferiti ad un servizio comune ma utilizzato in maniera diversa da ogni singolo condomino deve essere suddiviso basandosi sull’effettiva utilizzazione ma quando manca un sistema di contabilizzazione è impossibile accertare l’esatta usabilità, quindi l’unico modo per non danneggiare nessuno è basarsi sul valore millesimale. Il ripartimento degli oneri va deciso durante l’assemblea di condominio durante il quale si dispone con un numero di voti che descriva la maggioranza degli partecipanti ed almeno i due terzi del valore dell’edificio.