Da qualche mese si sta sviluppando un certo interesse, anche tra i neofiti del collezionismo numismatico, verso le monete di valore. Vecchie lire, monete antiche o euro rari: è caccia ai pezzi da collezione. Si tratta però pur sempre di un mercato di nicchia: come muovere i primi passi? Quali strumenti servono e quali considerazioni fare?

Monete da collezione: il valore dipende da autenticità, rarità e conservazione

Non tutte le monete antiche hanno lo stesso valore.

Anche per le monete, come per tutti gli oggetti da collezione praticamente, vale il requisito dell’autenticità: se si tratta di repliche, sebbene ben fatte, non si potrà sperare di fare una fortuna vendendole.

Anche il materiale di cui è fatta una moneta può incidere sul valore: se si tratta di metalli preziosi come oro e argento ad esempio. Le bilance di precisione non servono solo a controllare il peso delle monete ma anche a verificarne l’autenticità. È molto difficile riprodurre con esattezza il peso di una moneta e l’utilizzo di leghe metalliche diverse dall’originale spesso comporta un peso diverso.

Lo stato di conservazione si può in primis valutare di persona, esaminando graffi etc. Servirà però poi un parere esperto soprattutto per le monete più antiche. Per queste ultime potrebbe essere rilevante anche avere maggiori informazioni certe sulla provenienza.

Come facilmente si può intuire più una moneta è rara e maggiore sarà il valore. Ma come sapere quanti esemplari ne sono stati coniati? Se si tratta di monete con errori di conio probabilmente in circolazione ce n’è un numero limitato.

Le monete con certificato NGC o PCGS si fregiano di un riconoscimento ufficiale e quindi hanno maggiore valore.