Coi mesi di ottobre, novembre e dicembre sono scattati i primi aumenti delle pensioni previsti dal 2023. Un incremento del 2% sulla rivalutazione che il Governo ha deciso di anticipare per contrastare l’impennata dell’inflazione.

L’aumento ha riguardato la maggior parte dei pensionati con redditi fino a 35 mila euro, o 2.692 euro al mese di pensione. Per tutti gli altri bisognerà attendere il 1 gennaio 2023. Chi però ha già preso gli anticipi, percepirà un aumento ridotto il prossimo anno.

Gli anticipi degli aumenti previsti per il 2023

Come detto, negli ultimi tre mesi del 2022 è stato erogato un acconto che il Governo ha stabilito sulle risultanze dell’inflazione dei primi sei mesi del 2022.

Per chi ha un reddito di pensione fino a 35mila euro, in particolare, dal prossimo anno l’incremento non sarà del 7,3%, come stabilito dal governo, ma meno.

Il 2% è già stato anticipato coi ratei di pensione di ottobre, novembre e dicembre 2022. Per cui resta da corrispondere la differenza che non sarà uguale per tutti, visto che gli adeguamenti saranno pieni solo per i pensionati con importi non superiori a 4 volte il trattamento minimo, cioè circa 2.250 euro al mese.

Da ricordare che, nonostante la rivalutazione scatti dal 1 gennaio 2023, i soldi degli aumenti saranno corrisposti non prima di febbraio-marzo, forse anche aprile. Come avviene tutti gli anni. Questo per motivi tecnici che notoriamente stanno alla base degli adeguamenti annuali delle pensioni.

Nuove fasce di rivalutazione pensioni

Per sapere esattamente quanto spetterà in più di pensione a ogni beneficiario il prossimo anno, bisogna fare riferimento al tasso di rivalutazione del 7,3% al quale deve essere l’anticipo del 2% corrisposto per tre mesi nel 2022.

Attenzione però che il 7,3% di aumento pensione (perequazione automatica) sarà riconosciuto solo a coloro che appartengono alla prima delle seguenti sei nuove fasce di rivalutazione valevoli per il biennio 2023-2024. In percentuale si tratta dei seguenti valori:

  • 100% fino a 4 volte il trattamento minimo
  • 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo
  • 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo
  • 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo
  • 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo
  • 32% oltre le 10 volte il trattamento minimo

I risparmi di spesa consentono quindi di innalzare l’importo del trattamento minimo di pensione a 600 euro al mese per gli over 75, ma solo per un anno.

La misura, fortemente chiesta da Forza Italia, sarà in vigore dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023.