Congedo straordinario legge 104, il quesito di un nostro lettore:

Buona sera Sig.ra Angelina, seguo mia madre (80 anni) da diversi anni in assistenza continuativa dopo un suo intervento in testa (anno 2005) per asportazione di un tumore. E’ riconosciuta invalida (art. 3, comma 3 della Legge 104/92) e vive con me e mio padre. Io sono il REFERENTE UNICO DI ASSISTENZA e solitamente utilizzo 3 giorni al mese.

Mio padre (il coniuge) tra qualche settimana compirà 84 anni e quindi non è più in grado di seguire mia madre perché senza più forze e con problemi di udito e di vista.

Sino ad oggi mi sono arrangiato e ho trovato soluzioni con l’aiuto di qualche amica di famiglia che segue i miei genitori quando sono al lavoro (sono occupato in un Ente Locale), ma la situazione sta precipitando. Agli ultimi accertamenti con i test cognitivi la situazione della mamma sta peggiorando a vista d’occhio per un peggioramento anche demenza senile.

Vorrei potermi prendere il congedo biennale retribuito (magari ad ore visto che da qualche anno è possibile) per poter seguire entrambi ma ho letto nella normativa che mi precede mio padre.

Gentilmente le chiedo come posso far certificare (e da chi?) “patologie invalidanti” a mio padre che proprio non è in grado di seguire la mamma per consentirmi il riconoscimento del congedo biennale ???

Grazie per i consigli che vorrà offrirmi. Cordiali saluti

Risposta

Per il congedo straordinario legge 151, per assistere un familiare con handicap grave legge 104, la norma è chiara e stabilisce un diritto di priorità specifico.

In un interpello in riferimento al congedo straordinario, il Ministero conferma che l’età avanzata del titolare del diritto, in questo caso il coniuge, non costituisce un requisito sufficiente per legittimare il godimento del congedo da parte di un altro familiare in quanto il diritto a fruire del congedo straordinario può essere goduto da un soggetto diverso dal precedente “titolare” solo in ragione delle ipotesi tassativamente indicate dal Legislatore, fra le quali rientra quella legata alla presenza di “patologie invalidanti”.

Patologie invalidanti

L’INPS chiarisce che ai fini dell’individuazione delle “patologie invalidanti”, in assenza di un’esplicita definizione di legge, vanno prese in considerazione solo quelle a carattere permanente (ex art. 2, comma 1, lettera d), numeri 1, 2 e 3 del Decreto Interministeriale n. 278/2000).

Infine, l’Inps ha ribadito che il requisito della “convivenza” sarà accertato d’ufficio previa indicazione da parte dell’interessato degli elementi indispensabili per il reperimento dei dati inerenti la residenza anagrafica, ovvero l’eventuale dimora temporanea, ove diversa dalla dimora abituale (residenza) del dipendente o del disabile.

Quindi la certificazione di “patologie invalidanti” dovrà essere rilevata dalla Commisione medica dell’INPS.

Conclusioni

Si rivolga al suo medico di base e presenti la documentazione per attestare le difficoltà motorie e invalidanti per assistere sua madre. Dopo che l’INPS avrà sottoposto suo padre a visita e lo avrà riconosciuto con patologie invalidante, lei potrà fare richiesta del congedo biennale retribuito.

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