Buongiorno,

ho letto nel suo articolo in risposta ad una signora che nel caso di congedo biennale frazionato si può  intervallare il congedo con i tre giorni di 104 per non conteggiare il riposo.
L’esempio era congedo lunedi-giovedi venerdi 104 e sabato e domenica riposo lunedì 104 e poi di nuovo congedi.
Il mio datore di lavoro non accetta questo e mi conteggia anche il riposo nel congedo perché asserisce che ci deve essere l’effettiva ripresa al lavoro tra un congedo frazionato e l’altro altrimenti c’e continuità e vanno conteggiati i risposi.


Mi può chiarire questo dubbio?

 

Il suo datore di lavoro ha ragione, fruendo del congedo straordinario frazionato per non conteggiare i giorni di riposo e i giorni festivi occorre la ripresa effettiva del lavoro tra un frazionamento e l’altro così come precisato dalla circolare Inps numero 64 del 15 marzo 2001  “ai fini della frazionabilità stessa, tra un periodo e l’altro di fruizione è necessaria – perché non vengano computati nel periodo di congedo straordinario i giorni festivi, i sabati e le domeniche – l’effettiva ripresa del lavoro […]”, nella stessa circolare si specifica che “due differenti frazioni di congedo straordinario intervallate da un periodo feriale o altro tipo di congedo, debbono comprendere ai fini del calcolo del numero di giorni riconoscibili come congedo straordinario anche i giorni festivi e i sabati (settimana corta) cadenti subito prima o subito dopo le ferie (o altri congedi o permessi)”.

Per poter quindi fruire del congedo e dei 3 giorni di permesso 104 non computando i giorni festivi dovrebbe, quindi, lavorare il venerdì e il lunedì utilizzando per 3 settimane al mese 2 giorni di congedo straordinario e 1 di permesso e per una settimana 3 giorni di congedo.

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