Congedo parentale Covid-19 prorogato fino al 31 agosto 2020. L’Inps, ha comunicato che i 30 giorni di permesso speciale retribuito dal lavoro per restare a casa coi propri figli potrà essere usufruito ancora per due mesi.

La misura, ora valida fino al 31 luglio, è stata estesa di un mese grazie a un emendamento approvato la scorsa settimana dalla commissione Bilancio della Camera al DL rilancio. Il congedo, pari a 30 giorni per ciascun dipendente del settore privato, potrà quindi essere fruito per più tempo.

Congedo parentale Covid-19

Una misura che potrebbe subire ulteriori estensioni temporali in base alle esigenze che di volta in volta si presenteranno. Ma vediamo come funziona il congedo parentale Covid-19. Si tratta né più né meno di un congedo speciale Inps, in aggiunta a quello ordinario, di 15 giorni per chi ha figli fino a 12 anni di età. E’ attivo dallo scorso 5 marzo, cioè da quando sono state adottate misure di contenimento per la diffusione del coronavirus a livello nazionale e sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado. E’ stato però mantenuto anche dopo, con la Fase 3 dell’emergenza sanitaria ed è stato modificato in alcuni punti salienti.

Requisiti

Si tratta di un congedo parentale di natura straordinaria che prevede l’indennizzo delle giornate lavorative nella misura del 50% anche se si hanno figli di età compresa fra i 6 e i 12 anni (normalmente il congedo parentale con figli di età superiore ai 6 anni è indennizzato al 30%). Il congedo può essere usufruito alternativamente dai genitori per un periodo massimo di 30 giorni lavorativi, anche non continuativi o in via frazionata. L’Inps riconoscerà la piena copertura previdenziale figurativa ai fini pensionistici. Per i figli disabili gravi (Legge 104/92 comma 3), iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni assistenziali, il congedo di 30 giorni spetta a prescindere dall’età del figlio.

Il congedo può essere fruito a condizione che nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. Ma anche quando uno dei due genitori, più in generale, può restare a casa ad accudire i figli (ferie, permessi, congedo, aspettativa, smart working, part time, ecc.)

Lavoratori autonomi 

Il congedo parentale speciale spetta anche ai lavoratori autonomi. Coloro che sono iscritti alla gestione separata Inps hanno diritto al riconoscimento di una indennità giornaliera del 50% pari a 1/365 del reddito utilizzato per il calcolo dell’indennità di maternità. Per gli iscritti alla gestione commercianti e artigiani, l’importo sarà pari al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita ogni anno dalla legge e riportata sul sito Inps.it. Sono esclusi tutti gli altri lavoratori autonomi non iscritti all’Inps per i quali provvederanno le rispettive casse previdenziali professionali. Anche in questo caso, come per i lavoratori dipendenti, l’indennità potrà essere fruita alternativamente dai genitori.

Voucher baby-sitting

In alternativa al congedo parentale speciale, è previsto il bonus baby-sitting. Se i genitori lavoratori non possono restare a casa ad accudire i figli, perché magari impegnati in lavori strettamente connessi all’emergenza sanitaria (si pensi ad esempio alla madre infermiera e al padre poliziotto), la legge prevede il bonus baby-sitting. In cosa consiste? E’ una indennità alternativa al congedo parentale speciale che serve per pagare il servizio di baby sitter e vale fino a 1.200 euro da utilizzare nel periodo di sospensione dei servivi educativi e delle attività scolastiche, con il Libretto Famiglia. Limite che è elevato fino a 2.000 euro se il genitore è dipendente delle forze dell’ordine, del settore sanitario pubblico o privato. Il bonus è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi iscritti e non iscritti al Inps.