Il c.d. congedo 104 ha effetti su ferie e TFR. Non ha effetti sulla pensione. Può, invece, avere conseguenze anche sull’IMU da pagare sull’abitazione.

In primis dobbiamo ricordare cos’è il congedo 104. Si tratta della possibilità per il lavoratore dipendente di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di 2 anni (anche non consecutivi). Requisito principale per goderne è la necessità di assistere un familiare disabile (figli, coniuge, genitori, ecc.).

Durate il periodo di assenza dal lavoro egli, comunque, non perderà la retribuzione.

Infatti, percepirà un’indennità mensile congedo 104. Il periodo di congedo non incide sulla pensione. I giorni di assenza dal lavoro, infatti, comunque sono considerati ai fini del calcolo dell’anzianità contributiva. Per i periodi di congedo 104, invece, non si maturano ferie e non si matura nemmeno il TFR (Trattamento fine rapporto).

L’altro requisito della convivenza

Oltre alla necessità di assistere un familiare disabile, è richiesto anche il requisito della convivenza. Nel senso che il lavoratore che chiede il congedo 104 per assistere il familiare disabile, deve convivere con quest’ultimo.

Per verificare se esiste la “convivenza”, bisogna far riferimento alla residenza, ossia il luogo dove si ha la dimora abituale.

Questo, significa che, se, ad esempio, un lavoratore ha necessità di assistere il fratello disabile, se vuole il congedo 104 deve avere la residenza nella stessa casa del fratello da assistere.

Gli effetti del congedo 104 sull’IMU

Si consideri un lavoratore che ha la residenza a Napoli mentre il fratello da assistere ha residenza nella casa a Caserta. In tal caso, è necessario che uno dei due trasferisca la residenza dall’altro.

Il trasferimento di residenza ha però conseguenze sull’IMU della casa. Ricordiamo, infatti, che c’è esenzione IMU per l’abitazione principale (quindi, non si paga il tributo). L’abitazione principale, ai fini IMU è proprio quella in cui si ha residenza e dimora abituale.

Se, dunque, il lavoratore trasferisce la residenza dalla casa di Napoli alla casa del fratello a Caserta, ne consegue che il primo perderà il beneficio dell’esenzione sulla casa a Napoli. Questa, infatti, non potrà più essere considerata sua abitazione principale. Pertanto, dovrà pagarci l’IMU come seconda casa.

Dunque, in tale ipotesi il congedo 104 avrà delle ripercussioni anche sull’IMU.

Il rimedio per non perdere l’esenzione IMU

Per chi, tuttavia, non volesse trasferire definitivamente la residenza dal disabile è possibile ricorrere alla c.d. residenza temporanea.

La residenza temporanea è quella che ha una validità limitata nel tempo. In particolare ha una validità di soli 12 mesi. E prevede l’iscrizione nel Registro dei residenti temporanei, disponibili presso le amministrazioni comunali. L’iscrizione in questo registro permette di mantenere la residenza attuale e di avere, comunque, temporaneamente residenza in altro comune.

Si consideri, come detto, che la residenza temporanea può essere per un massimo di 12 mesi. Ne consegue che in tal caso, il congedo 104 non avrà effetti IMU solo per un anno.