Delusioni, cuori spezzati, sorrisi finti, abbracci non dati, occasioni perse, promesse non mantenute, mettete tutto da parte e lasciate spazio a questo nuovo anno“, afferma Fabrizio Caramagna. Con l’avvicinarsi della fine del mese di dicembre, infatti, siamo pronti a dire addio all’anno in corso per dare il benvenuto al 2023.

Un nuovo anno che porterà con sé tutta una serie di novità, sia positive che negative. In tale ambito si annoverano i tagli confermati al reddito di cittadinanza che costringeranno molti percettori a dover dire addio al sussidio in questione.

Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Confermati i tagli al reddito di cittadinanza: scopri se lo perdi nel 2023

Introdotto dall’esecutivo Conte con l’intento di garantire un aiuto alle famiglie alle prese con delle difficoltà economiche, il reddito di cittadinanza ha scatenato fin da subito un bel po’ di polemiche. Questo perché in tanti sostengono che tale sussidio scoraggi la ricerca di lavoro. Un punto di vista condiviso anche dal governo Meloni che non a caso vuole abolire tale incentivo.

Entrando nei dettagli, attraverso la Legge di Bilancio 2023 si dà il via a un periodo di transizione, prima di poter dire definitivamente addio al sussidio targato Movimento 5 Stelle. A tal proposito con l’arrivo del nuovo anno giunge l’ennesima stretta. Come dichiarato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in commissione Bilancio alla Camera, infatti:

Sul Reddito di cittadinanza le mensilità sono state ridotte da 8 a 7“.

Riducendo ulteriormente il periodo di erogazione da otto mesi a setti mesi nel corso del 2023, il governo avrà a disposizione circa 200 milioni di euro in più da poter utilizzare per altre misure.

Manovra 2023: come cambia il sussidio

Entrando nei dettagli, a partire da gennaio 2023 il reddito di cittadinanza verrà erogato per massimo sette mensilità ai cosiddetti occupabili. Ovvero le persone con un’età compresa tra 18 e 59 anni che sono in grado di lavorare.

Quest’ultimi, a partire da agosto del nuovo anno non potranno più beneficiare di questa importante entrata economica. L’ennesima stretta che, stando le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, porterà circa 400 mila famiglie italiane a perdere il sussidio.

Sono esclusi da tale cambiamento le famiglie con disabili, minori e persone con un’età pari o superiore a 60 anni. In questi ultimi casi sarà possibile ottenere il reddito di cittadinanza per tutte e dodici le mensilità del nuovo anno. Nel 2024 poi si assisterà all’addio al reddito di cittadinanza. Coloro inabili al lavoro, comunque, possono star tranquilli. Potranno continuare a beneficiare della messa in campo da parte del Governo di importanti misure a sostegno delle famiglie finanziariamente in difficoltà.