Condizionatori, con le nuove regole per l’istallazione degli impianti è vietato il fai da te, possono istallarli solo operatori specializzati. La nuova norma prevede che i condizionatori d’aria, impianti di refrigerazione, climatizzatori, pompe di calore, ma anche le apparecchiature fisse antincendio e le celle frigorifere dei camion, devono essere istallati da personale specializzato, il motivo riguarda in particolare i gas fluorurati.

Tutti questi sistemi e impianti di refrigerazione fanno uso per la loro alimentazione e funzionamento di cariche derivanti da fonti rinnovabili.

Condizionatori 2016: cosa prevede il regolamento

Dopo un primo regolamento del 2012, con la creazione di un Registro dei gas, ed un successivo aggiornamento della legge nel 2014, dallo scorso gennaio 2016 questi sistemi e i loro proprietari sono sottoposti a una nuova regolamentazione, la cui disciplina coinvolge per primi operatori, installatori e manutentori. Sostanzialmente, il nuovo Regolamento introduce per i rivenditori i seguenti obblighi:

  • tenere registri relativi alla vendita dei gas fluorurati, dove annotare i dati relativi ad acquirenti e alla tipologia e quantità di gas venduti (art. 6 prg. 3);
  • vendere gas fluorurati ad aziende in possesso di idonea certificazione o attestazione, in base agli obblighi di formazione e certificazione attualmente in vigore (art. 11 prg. 4);
  • vendere apparecchiature pre-caricate non ermeticamente sigillate a fronte della dimostrazione che l’installazione verrà effettuata da una impresa certificata, (art. 11 prg. 5).
  • Per l’acquisto da parte delle imprese che eseguono attività di la manutenzione, l’installazione o la riparazione delle apparecchiature che contengono gas fluorurati a effetto serra o che il loro funzionamento dipende da taluni gas è necessario che le stesse siano in possesso della certificazione o dell’attestazione di cui al DPR 43/12, a seconda dell’attività svolta e che tale certificazione o attestazione venga richiesta da parte del venditore.

Quanto sopra non vieta alle imprese non certificate che non svolgono le attività descritte nel paragrafo precedente di raccogliere, trasportare o consegnare gas fluorurati a effetto serra.

In pratica, per acquistare o vendere refrigeranti o apparecchiature che li contengono (non ermeticamente sigillate), chi acquista (tecnici del freddo) deve dimostrare la certificazione dell’azienda e chi vende (costruttori, rivenditori e esportatori) è esente dall’obbligo di certificazione.

Va precisato che chi, per tipo di attività svolta non è tenuto a fornire la certificazione, comunque deve dichiarare l’utilizzo degli F-Gas che acquista.

[tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Condizionatori 2016: attenzione alle regole, multe salate per chi non le rispetta[/tweet_box]

Condizionatori 2016: Definizione di “apparecchiature ermeticamente sigillate”

Apparecchiature in cui tutte le parti contenenti gas fluorurati a effetto serra sono solidamente fissate mediante saldatura, brasatura o altra connessione permanente analoga, che può comprendere valvole sigillate o punti di accesso sigillati per garantire una riparazione o uno smaltimento adeguati, e che abbiano un comprovato tasso di perdita inferiore a tre grammi annui sotto una pressione di almeno un quarto della pressione massima consentita.

Condizionatori 2016: L’obbligo del libretto e multe salatissime per chi non rispetta le regole

Per queste categorie vengono fissati nuovi obblighi:

  • un libretto o carta d’identità del condizionatore, che va dal controllo di ogni singolo sistema alla compilazione della dichiarazione di installazione;
  • rispetto delle regole per il rifornimento con gas degli impianti, alla loro riparazione, ed eventualmente allo smaltimento dei gas residui.

La responsabilità oltre a ricadere sugli operatori, ora investe in pieno e ancor più pesantemente gli stessi proprietari di impianti, siano loro società o imprese (con sistemi con potenza superiore alle 5 tonnellate equivalenti di CO2), siano singoli e comuni privati, proprio perché possessori di un condizionatore domestico installato in casa.

Le regole sono molto chiare ed esplicite, le sanzioni sono pesantissime, si va da 7mila a 100mila euro.

Per i rivenditori ed esercizi commerciali è vietato vendere al singolo privato un condizionatore domestico se quest’ultimo non si presenta nel centro commerciale o dal negoziante con un documento che indica l’operatore autorizzato che installerà l’impianto.

Pertanto il cittadino che acquista un condizionatore presso centri commerciali, online, supermercati, grandi distribuzioni deve sottoscrivere un’autodichiarazione (allegando copia della propria carta d’identità) in cui dimostra che l’installazione verrà eseguita da una ditta certificata.

Condizionatori 2016: altre irregolarità

Un’altra irregolarità è la vendita di ricariche di gas refrigeranti ai singoli privati.

I gas sono di diverso tipo, in funzione dell’impianto e della quantità che utilizza: l’R22, l’R134A, l’R410 l’R32 in quantità che variano dai 2,5 ai 7,4 kg. La cessione è prevista solo ad operatori specializzati e riconosciuti. Il responsabile di ogni impianto resta sempre il proprietario e risponde sempre di ogni irregolarità insieme con l’operatore.

Condizionatori 2016: chi sono allora gli operatori autorizzati?

Per poter installare in regola i climatizzatori il tecnico deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  •  Lettera C della Nuova 46/90 (Decreto 22 gennaio 2007) Camera Commercio;
  • Certificazione aziendale e personale secondo il DPR N.43 del 27 gennaio 2012 F-gas con iscrizione al Registro Telematico Nazionale delle persone e delle imprese certificate;
  • 3. Qualifica FER Fonti di Energie Rinnovabili, (dal 31/07/2016) a norma del comma 1, lett. F dell’allegato 4 del D.lgs n. 28/2011.

Requisiti necessari che gli consente poi di rilasciare a norma di legge la Dichiarazione di conformità dell’impianto di climatizzazione realizzato.

Condizionatori 2016: tempi per la verifica degli obblighi

La verifica di questi obblighi: dalla tenuta del libretto alla certificazione su chi ha svolto i lavori di installazione, può essere chiesta anche dopo dieci anni.

Senza questi documenti scattano le multe: da 7mila  a 100mila euro per privati, azienda o impresa irregolare.

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