Il decreto assunzioni di Brunetta rientra tra uno degli interventi finalizzati all’approvazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che garantirà all’Italia oltre 200 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Al centro di tutto i nuovi ingressi all’interno della Pubblica Amministrazione. Particolari figure verranno inserite come supporto, a tempo determinato, mentre per altre è previsto un vero e proprio avvio al lavoro a tempo pieno e indeterminato.

Con l’approvazione del decreto, il Consiglio dei Ministri ha così dato il via ad una nuova stagione per la PA.

Concorsi pubblici: il ministro Brunetta annuncia oltre 24 mila assunzioni nella Pubblica Amministrazione

Non tutte le assunzioni all’interno della Pubblica Amministrazioni passeranno attraverso i concorsi pubblici. Le figure da avviare al lavoro, stando a quanto annunciato dal ministro Brunetta, saranno oltre 24 mila nei prossimi cinque anni. Entro il 2026 ben 500 nuovi professionisti verranno assunti come supporto agli enti locali. Il loro compito, nello specifico, sarà quello di occuparsi della “gestione delle procedure complesse”. Si tratterà quindi per lo più di carichi non dirigenziali con contratto a termine. Il loro contributo sarà indirizzato a rendere snelle, veloci ed efficienti le procedure di rendicontazione e le attività collegate alla governance del Recovery Plan.

Si partirà fin da subito con le prime 80 nuovi assunzioni presso la Ragioneria generale dello Stato, affiancati da sette dirigenti che verranno destinati direttamente alla direzione delle Ragionerie territoriali di Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Non si tratta però di un numero definito. Come spiegato dal ministro della PA, infatti, in caso di “motivate esigenze” la forza lavoro potrà essere implementata. Si parla infatti di ulteriori 300 figure tecniche da inserire a supporto di quelle già individuate, qualora fosse necessario.

Decreto assunzioni: le figure più ricercate

Il decreto assunzioni di Brunetta, come già anticipato, dovrebbe aprire la strada ad un intervento ad ampio raggio della Pubblica Amministrazione.

L’obiettivo, al momento, è quello di riformare completamente l’apparato pubblico, puntando su innovazione e aggiornamento. Oltre alle figure individuate per essere di supporto alle attività di governance del Recovery fund, infatti, il nuovo decreto ha anche previsto inserimenti strutturali, a lungo termine.

Per rendere possibile questo processo di ammodernamento, all’interno della Pubblica Amministrazione verranno inseriti figure come ingegneri, matematici, informatici, esperti di diritto.

I 24 mila posti verranno per lo più così spartiti:

  • 16.500 nuovi ingressi per l’Ufficio del processo (Ministero della Giustizia), un progetto di miglioramento del servizio giustizia, che partendo da prassi virtuose di revisione dei moduli organizzativi del lavoro del magistrato e delle cancellerie, consente di supportare i processi di innovazione negli uffici giudiziari;
  • 5.410 nuove assunzioni come personale amministrativo della Giustizia;
  • 1.000 gli addetti a supporto degli Enti locali a supporto della gestione delle procedure complesse;
  • 268 le nuove figure destinate al team per la trasformazione digitale;
  • 67 nuovi ingressi per l’Agenzia per l’Italia digitale.

A questi si aggiungono le 500 figure necessarie all’innesco del Pnrr (che – come già detto – potrebbero aumentare di 300, arrivando a 800 nuove assunzioni in totale, in caso di necessità).

Come cambiano i concorsi pubblici con il decreto assunzioni di Brunetta

Il decreto voluto da Brunetta punta anche a rivedere i processi di reclutamento all’interno della Pubblica Amministrazione. Non più solo concorsi pubblici, ma anche assunzioni tramite ingaggio diretto. Un po’ come accade già nel privato, si punta all’incontro tra domanda (pubblica) e offerta, con procedure semplificate e nuove.

Anche nel caso in cui si deciderà per la selezione e l’assunzione tramite concorso pubblico, il ministro ha annuncio che il suo obiettivo è quello di dire addio ai tempi lunghi e spesso incerti a cui sono abituati i partecipanti.

Con il decreto assunzioni, pertanto, cambiano anche le procedure concorsuali pubbliche, che saranno più veloci e semplici.

Tra l’inizio e la fine di ogni concorso, per esempio, è stato detto che non passeranno più di 100 giorni (mentre oggi i concorsisti sono abituati ad aspettare anche anni tra la procedura di iscrizione e l’inizio, e mesi tra una prova e l’altra). Novità importanti dovrebbero anche coinvolgere le modalità di svolgimento: telematiche e probabilmente più celeri, per dire addio ai test carta e penna.

“Il decreto – ha dichiarato Brunetta – rappresenta la cornice indispensabile di accompagnamento del Piano di ripresa, insieme alle norme che introducono nuove procedure rapide e trasparenti per il reclutamento del personale pubblico e che arriveranno con un provvedimento ad hoc la prossima settimana. Perché, per garantire che le semplificazioni non restino sulla carta, occorre investire sul capitale umano pubblico, che va ringiovanito e riqualificato”.

“Con questo pacchetto unitario di governance, semplificazioni e assunzioni, tutti tasselli dello stesso mosaico, disegniamo una nuova Pubblica amministrazione in grado di sostenere il rilancio – ha poi aggiunto il ministro -. È la prima pietra miliare del Pnrr. Un Paese forte non ha paura di semplificazioni e trasparenza. C’è un’Italia da ricostruire, ognuno deve fare la propria parte”.