Pensioni anticipate tagliate e sistema contributivo per tutti. Sembra questa la via e il terreno di scontro fra governo e sindacati sulla prossima riforma del sistema previdenziale.

Del resto il sistema pensionistico italiano appare sempre più insostenibile nel lungo periodo e da qualche parte occorre apportare delle correzioni. Il ritorno alla regole Fornero è una di queste. L’altra riguarda le pensioni anticipate.

Pensioni anticipate solo con il contributivo

A sottolineare la gravità della situazione è il presidente dell’Inps Pasquale Tridico che fa notare che con 23 milioni di lavoratori su 60 milioni di residenti, il sistema previdenziale traballa.

Sicché, alla ripresa delle trattative fra governo e sindacati per la riforma pensioni 2022, il quadro appare sempre più chiaro: basta pensioni anticipate col vecchio sistema. Chi vorrà lasciare il lavoro prima della maturazione dei requisiti ordinari, dovrà accettare un taglio della pensione.

Il meccanismo è quello già collaudato per Opzione Donna. Si può andare in pensione prima a patto che il calcolo della pensione avvenga per tutti i contributi versati col sistema contributivo. Si dà, quindi, un calcio al sistema misto.

Per i sindacati la riforma è iniqua

Le trattative coi sindacati partono quindi in salita. Ammesso che si arrivi a una riforma pensioni nel 2022, sarà battaglia sul sistema di ricalcolo della pensione.

Secondo l’Osservatorio Previdenza della Cgil, emerge che il ricalcolo contributivo del trattamento pensionistico produrrebbe un taglio «importante e iniquo» che potrebbe anche superare il 30% dell’assegno lordo.

La Cgil fa notare che, ad esempio, per una retribuzione di 20 mila euro lorde con alle spalle 30 anni di contribuzione complessiva, di cui 15 anni di contributi versati nel sistema retributivo (ante 1996), la pensione lorda mensile sarebbe di 870 euro nel sistema misto.

Cifra che scenderebbe a 674 euro se il calcolo fosse fatto interamente col sistema contributivo, per un taglio di oltre il 22%. Proprio come avviene per Opzione Donna, ma considerando l’uscita a 64 anni e non a 58, quindi con un coefficiente di trasformazione più alto.