Il commercialista non è un professionista cui un cittadino deve per forza rimanere vincolato. Se il professionista non gode più della fiducia del cliente, se viene a mancare l’empatia iniziale il vincolo viene  a mancare ma l’interruzione del rapporto deve essere interrotto prendendo delle accortezze per fare in modo che la revoca sia valida.

Lettera di incarico o contratto

A volte, quando si sceglie un commercialista, viene fatto sottoscrivere al cliente un modulo sul quale è indicata, per esempio, la cadenza periodica con cui devono essere consegnati i documenti contabili al commercialista.

In questo modulo, tra l’altro, dovrebbe essere scritto anche il termine entro il quale comunicare la revoca dell’incarico al professionista. Il modulo può prevedere il rinnovo automatico di anno in anno e che la revoca debba essere inviata entro un determinato mese. Se è presente questa clausola non sarà possibile interrompere immediatamente il rapporto.

Se si è sottoscritto un modulo, quindi, il cliente deve attenersi scrupolosamente alle indicazioni in esso riportate per una eventuale revoca del mandato per non renderla inefficace.

Se non esiste contratto

Non, invece, non è stato sottoscritto alcun contratto con il commercialista e l’incarico è stato conferito oralmente anche la revoca dell’incarico può essere effettuata nello stesso modo anche se il cliente,  per stabilire con certezza la data di chiusura del rapporto, farebbe bene in ogni caso a inviare al professionista anche una comunicazione scritta con la quale comunichi da che giorno intende interrompere la collaborazione.

Nel momento in cui si revoca l’incarico il commercialista ha l’obbligo di restituire al cliente tutti i documenti in suo possesso. Una volta rientrato in possesso delle proprie scritture il cliente ha 30 giorni di tempo per comunicare all’Agenzia delle Entrate il luogo dove saranno conservate le scritture da quel momento in poi.