Hai già l’accordo con l’impresa che ristrutturerà la tua casa, non dovrai togliere un euro, finalmente potrai risparmiare sulle bollette e sostituire quegli infissi malconci. Anche il tetto sarà nuovo e gli spifferi saranno solo un brutto ricordo. Potrai finalmente ricaricare l’auto elettrica che hai acquistato da poco.  Nella prossima settimana, l’impresa verrà a montare le impalcature e da li a breve inizieranno i lavori.

E’ tutto pronto, grazie allo sconto in fattura e alla cessione del credito la tua casa sarà rimessa a nuovo.

Squilla il telefono, pochi giorni prima dell’inizio dei lavori, ricevi una telefonata dall’impresa.

La banca ha bloccato la cessione del credito, il Governo ha cambiato le norme ed è diventato tutto più complicato.

Niente lavori, non rimane che attendere nuove notizie dal Governo che nel frattempo si è sciolto e non si sa se ed entro che termini potrà intervenire.

Alzi la mano chi negli ultimi mesi, settimane o giorni si è trovato in questa situazione.

I rimedi ci sono e basterebbe solo metterli in atto.

Per sbloccare i cantieri servono 4 cose urgenti da fare. Non si può perdere altro tempo.

La cessione del credito

Il D.L. 50/2022, cosiddetto decreto Aiuti, consente alle banche, senza attendere la quarta cessione,  di cedere i crediti in favore dei oggetti diversi dai consumatori o utenti, come definiti dall’art. 3, comma 1, lettera a), del Codice del consumo, di cui al D.Lgs. n. 206/2005.

Dunque la cessione può essere effettuata anche in favore dei titolari di partita iva, siano essi imprenditori individuali o professionisti. Indipendentemente dal fatturato o dalla soglia ricavi/compensi da questi conseguiti. Colui che acquista il credito dalla banca deve essere titolare di un conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo.

Tuttavia, le novità introdotte dal decreto si applicano solo in riferimento alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022.

Per questo, l’intervento del decreto Aiuti sembra una presa in giro.

I possibili rimedi per far ripartire il 110. Le 4 cose urgenti da fare

Per sbloccare i cantieri servono 4 cose urgenti da fare. Non si può perdere altro tempo.

In primis, è necessario che le novità del decreto Aiuti siano estese a tutti i crediti che sono nella disponibilità di imprese e banche.

Ancora, le cessioni dovrebbero essere libere. Tra privati o tra imprese, indipendentemente dal fatto se si tratta di prima o di quarta cessione.  Per un’impresa potrebbe essere conveniente acquistare il credito ad un prezzo più basso rispetto a quello che è il suo valore nominale. Il credito sarebbe utilizzato per pagare imposte e contributi in F24. In alternativa potrebbe essere ceduto ulteriormente ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto.

Ulteriore misura potrebbe essere quella di consentire alle imprese di conservare i crediti nel proprio cassetto fiscale anche per più di un anno senza che ciò comprometta una cessione successiva in via integrale.

Infine, per gli edifici e le villette unifamiliari il termine del 30 settembre dovrebbe essere eliminato. Per consentire alle imprese di completare i lavori entro il 31 dicembre 2022. Indipendentemente dai singoli stati di avanzamento lavori.