Aspettare un bonifico o un pagamento e non riceverlo è senza dubbio un evento abbastanza traumatico, soprattutto oggi che i soldi a tutti servono per via della crisi. E la Naspi non fa eccezione. Per questo quando qualcosa si inceppa nel meccanismo di erogazione del sussidio per disoccupati, lo scoramento è praticamente certo. Un nostro lettore infatti ci scrive:  

“Salve, sono un disoccupato che dal primo aprile 2022 percepisce la Naspi. Dopo aver presentato domanda, l’INPS mi ha risposto con una lettera in cui mi venivano concessi 120 giorni di disoccupazione.

A conti fatti quindi dovevo percepire l’assegno di aprile, maggio, giugno e luglio. Stranamente però, dopo l’ultimo pagamento di giugno non ho ricevuto più nulla. Ho atteso invano anche questi primi giorni di agosto ma niente. Un mio amico mi dice che dovrei fare una nuova domanda all’INPS, ma questa cosa mi è nuova. Cosa suggerite?” 

Il dilemma degli ultimi 30 giorni di Naspi 

Una vecchia norma imponeva ai beneficiari del sussidio di disoccupazione, cioè l’attuale Naspi o ancora prima, requisiti ridotti, DS ordinaria, Aspi o Mini Aspi, di comunicare la permanenza dello stato di disoccupazione nell’ultimo mese di beneficio. È una vecchia norma da anni non più utilizzata. Infatti la regola generale dice che l’Inps versa la Naspi per tutte le settimane di cui il lavoratore ha diritto, senza bisogno di successivi adempimenti dello stesso. In pratica la disoccupazione indennizzata INPS si blocca nel momento in cui tutto ciò che un lavoratore ha maturato viene erogato. Questo però è ciò che prevede la regola generale. Non mancano eccezioni. E sono eccezioni che probabilmente sono quelle che hanno bloccato 30 giorni prima della scadenza, la Naspi al nostro lettore. 

Cosa fare per sbloccare l’ultima mensilità di disoccupazione 

E assai probabile che colui che ci ha proposto il quesito, abbia una posizione aperta nella Gestione Separata INPS o abbia la Partita IVA.

Si tratta delle due circostanze che fanno ritornare obbligatoria per un disoccupato, la comunicazione della permanenza dello stato di disoccupazione e della assenza di nuove attività lavorative. Va ricordato infatti che la comunicazione da inviare all’INPS, che una volta riguardava la generalità dei lavoratori, serve anche per comunicare eventuali periodi di lavoro svolti durante il periodo indennizzato dalla disoccupazione. Naturalmente parliamo di quei periodi di lavoro che non sono conflittuali con il diritto alla fruizione della prestazione. Questo perché in alternativa Il diretto interessato perderebbe del tutto il diritto alla prestazione. 

Quando è necessario il modello Naspi-Co

La comunicazione serve all’INPS ma serve anche al lavoratore. Infatti grazie a questa comunicazione l’Inps provvederebbe a tagliare l’ultima mensilità di Naspi in base ad eventuali giornate lavorative svolte dal disoccupato. In presenza di giornate di lavoro o redditi da lavoro autonomo, durante tutto il periodo di fruizione della Naspi, l’INPS può ricalcolare il sussidio. E nel caso del nostro lettore se ha svolto nei quattro mesi di fruizione della Naspi alcune giornate lavorative, comunicando tutto questo dall’INPS, permetterà all’istituto di calcolare il reale importo spettante dell’ultimo mese di Naspi. Una soluzione che evita per esempio l’avvio delle procedure di restituzione di somme indebitamente percepite da parte di un lavoratore.  

Come presentare il modello all’INPS 

Se il nostro lettore non ha svolto attività ha diritto all’ultima mensilità di Naspi piena. E potrà sbloccare la situazione procedendo all’invio all’INPS del modello Naspi-Com. Probabilmente l’amico che ha suggerito di presentare una nuova domanda all’INPS si riferiva proprio a questo. Collegandosi all’area riservata per i servizi del cittadino sul sito istituzionale dell’INPS, il lettore può fare tutto da solo.

Dovrà autenticarsi con lo Speed, la CIE o la CNS. Basterà rispondere ai quesiti previsti dal modello Naspi-Com, indicando eventuali periodi di lavoro che incidono sul calcolo della prestazione. Una volta ricevuto il modello l’INPS provvederà a liquidare l’ultima mentalità di disoccupazione spettante a questo lavoratore.