Gli incentivi auto hanno evitato il crollo del mercato automobilistico in Italia. E nonostante ciò le cose non sono andate bene. Secondo i dati pubblicati dal Ced del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a gennaio le immatricolazioni di autovetture nuove sono state 134.001, vale a dire il -14% rispetto allo stesso mese del 2020.

Il mese si chiude con un segno negativo a doppia cifra rispetto a gennaio 2020 (già in flessione del circa -6% sul 2019) e se non fosse stato per il contributo alle immatricolazioni dei primi acquisti attivati dai nuovi incentivi, operativi dal 18 gennaio, il risultato finale sarebbe stato pesantissimo, un vero e proprio crollo“, dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la federazione dei concessionari auto.

Incentivi auto fondamentali per sostenere economia

Questo fa capire quanto sia importante in questa fase congiunturale poter contare sul supporto degli incentivi auto. Dal momento che il ritorno a una piena normalità, anche economica, dipenderà dall’evoluzione della crisi sanitaria. Oltre che dalla conseguente durata delle restrizioni agli spostamenti delle persone e alle attività economiche e dalle scelte operate dalla politica.

Il 2021, infatti, inizia con una pesante eredità alle spalle – fa notare Federauto – e gli effetti incerti dell’emergenza sanitaria, tuttora in corso, si riflettono inevitabilmente sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, sul mercato del lavoro e sulla capacità di acquisto della clientela.

Già esauriti i contributi per motori termici

Certamente il pacchetto di incentivi auto per sostenere la domanda introdotto con la Legge di Bilancio 2021, rappresenta un elemento determinante a patto che sia sostenuto nel tempo e con risorse finanziarie adeguate. A questo riguardo la fascia 61-135 g/km di CO2, che interessa i veicoli endotermici tradizionali, ha già assorbito circa il 30% delle risorse a disposizione.

E’ comunque strategico – prosegue De Stefani – lavorare sul piano di impiego delle risorse europee del Recovery Plan. Dove al momento non è previsto un progetto organico e pluriennale, in ottica green e di sostenibilità economica, per il rinnovo del parco circolante autovetture, veicoli commerciali ed industriali e l’allineamento del sistema della fiscalità dei veicoli delle imprese ai livelli europei.

Lo ribadiremo davanti alla Commissione Attività produttive della Camera, in audizione sulla proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza. Il legislatore non deve infatti dimenticare il ruolo in termini di occupazione, contributo al bilancio delle entrate nazionali, sviluppo tecnologico e miglioramento ambientale che riveste il settore automobilistico in Italia“.

Le tasse sulle auto aziendali

In tema di fiscalità, Federauto auspica un rapido adeguamento dei valori soglia al ciclo WLTP della normativa delle auto concesse in fringe benefit. Poiché il mercato delle vetture aziendali sta risentendo negativamente dell’aumento automatico della tassazione scattata dal 1° gennaio 2021. Le cui aliquote sono passate dal 40% al 50% per i veicoli con emissioni di CO2 tra 161 e 190 g/km e dal 50% al 60% per i veicoli che superano i 190 g/km.

Boom di ibride grazie a incentivi auto

Analizzando la domanda di autovetture per utilizzatore, le immatricolazioni destinati ai privati a gennaio sono in sostanziale parità -0,7% (quota di mercato del 68,2%). Quelle delle società diminuiscono del -18,4% (quota del 14,7%) e il noleggio segna -42,3% (quota del 17,1%).

Nel mix delle alimentazioni, si confermano le dinamiche dei mesi precedenti. Continuano, infatti, le difficoltà delle vetture diesel che cedono il -31% dei volumi, con una quota di mercato che arriva al 26,8%. In calo anche benzina (-33,3%), metano (-33,4%) e Gpl (-15,3%).

Gli incentivi statali previsti per la fascia 0-60 g/km di CO2, rafforzati dall’extra-bonus della Legge di Bilancio 2021, premiano la crescita delle auto ibride (+140,7%, quota al 27,2%), mentre le auto elettriche a zero emissioni (-1,9%) restano ancora poco significative in termini di quota (1,9%), anche per la carenza delle infrastrutture di ricarica.

Negli ultimi tre giorni di gennaio è stato immatricolato il 40% del totale mercato. Mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Dataforce, hanno rappresentato il 10,1% dei volumi di vendita mensili. Con una flessione del -21,8% nel confronto con gennaio dello scorso anno.