Vediamo come funzionerà la mini riforma delle pensioni a partire dal prossimo anno. Perché proprio per il 2023, sulla revisione strutturale della previdenza pubblica, tira aria di compromesso.

La domanda riguardo a come funzionerà la mini riforma delle pensioni per il prossimo anno, infatti, nasce dai rischio che la revisione strutturale della previdenza pubblica per il 2023, programmata dal Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, possa non realizzarsi per diverse ragioni. A partire dalla guerra in Ucraina. Passando per le tensioni politiche all’interno della maggioranza.

Quella che sostiene proprio l’Esecutivo Draghi.

Inoltre, sempre riguardo a come funzionerà la mini riforma pensioni, è arrivata pure la bacchettata dell’Ue. Che ha sostanzialmente bocciato tutte le misure di pensionamento in deroga alla Legge Fornero.

Come funzionerà la mini riforma pensioni: un compromesso per il 2023?

Nel dettaglio, su come funzionerà la mini riforma pensioni, la Lega si è sostanzialmente allineata ai Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Per quel che riguarda quantomeno l’istituzione, proprio a partire dal prossimo anno, della Quota 41 pura.

In più, su come funzionerà la mini riforma pensioni, i Sindacati sono in pressing pure sulla flessibilità in uscita. Richiesta da Cgil, Cisl e Uil, per il prossimo anno, a partire dai 62 anni di età. Mentre il Governo italiano è più propenso per il pensionamento anticipato a 64 anni. Ovverosia, con lo stesso requisito anagrafico della Quota 102.

Che ne sarà della pensione di garanzia giovani e del rilancio della previdenza complementare? Al momento tutto tace

A questo punto, su come funzionerà la mini riforma pensioni con il compromesso, dal 2023 rischia davvero di saltare l’introduzione della pensione di garanzia per i giovani lavoratori. Così come ad oggi nulla si può dire se sarà rivista nel nostro Paese, per renderla più appetibile, la previdenza complementare.