Una volta inviato, il Modello F24 si può correggere? I contribuenti che ricevono una comunicazione di irregolarità o gli intermediari possono utilizzare Civis per chiarimenti sulle irregolarità rilevate dall’Agenzia delle Entrate? Questo iter basta a sanare le eventuali anomalie? E’ possibile anche segnalare all’Agenzia delle Entrate le ragioni per cui ritengono non dovuto il pagamento? Rispondiamo a tutte queste domande frequenti.

Ma vediamo, nello specifico, come funziona il servizio.

Civis, il servizio gratuito dell’Agenzia delle Entrate

Grazie al servizio Civis dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti ed intermediari possono richiedere assistenza anche sulle cartelle esattoriali emesse a seguito delle comunicazioni di irregolarità e degli avvisi telematici.

Si tratta di una procedura online, completamente gratuita, che consente ai singoli soggetti e/o agli intermediari di chiedere la modifica dei dati della delega di pagamento Modello F24 per correggere, per esempio, gli errori commessi nella compilazione del modello. La lavorazione della richiesta avviene solitamente in tempi rapidi.

I contribuenti che ricevono una comunicazione a seguito di controllo formale della dichiarazione dei redditi possono inviare la documentazione richiesta nella comunicazione tramite Civis. L’utente deve compilare un modulo con i dati identificativi della comunicazione e allegare uno o più file, contenenti la documentazione richiesta, in formato “pdf/a” o “tif/tiff”. Ciascun file deve avere una dimensione massima di 5MB. È inoltre possibile conoscere lo stato di avanzamento delle attività relative al controllo formale della dichiarazione.

L’assistenza Civis comprende anche le comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo. Anche in questo caso, come tutti gli altri controlli dell’Amministrazione finanziaria, coloro i quali ricevono una comunicazione AE finalizzata a promuovere l’adempimento agli obblighi tributari possono inviare con Civis, direttamente o tramite intermediario, la documentazione utile a chiarire la propria posizione fiscale.

In alcuni casi – come accade per il servizio di delega o le comunicazioni di irregolarità – il contribuente (o chi per lui) può ricevere gratuitamente l’avviso della conclusione della pratica Civis tramite sms ed e-mail, all’indirizzo di posta elettronica e/o al numero di telefono indicati nella richiesta.

È inoltre possibile conoscere l’esito della richiesta, visualizzare e stampare la delega F24 aggiornata a seguito della lavorazione da parte dell’ufficio.

Correzione modello F24: come funziona il servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

Il servizio Civis, come abbiamo visto, è finalizzato a fornire assistenza ai contribuenti a cui è stata comunicata un’irregolarità o un errore in fase di invio dell’F24.

Tuttavia, in caso di errore, l’intermediario può chiedere anche l’annullamento degli F24 telematici trasmessi entro e non oltre il penultimo giorno lavorativo precedente la data di addebito (cioè prima che il pagamento sia definitivamente inoltrato alla banca da parte dell’Agenzia delle Entrate).

Per effettuare l’operazione di annullamento l’intermediario deve utilizzare l’applicazione Entratel, selezionando la funzione ‘Documenti’ – ‘Annulla’ e il tipo “Versamento Unificato”. Anche in questo caso, il servizio è gratuito. Per accedere è necessario essere in possesso di un’identità SPID, di una CIE o CNS, oppure delle credenziali rilasciate dall’AE.

Gli intermediari abilitati al canale Entratel (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.) possono effettuare online i versamenti delle imposte dovute dai loro clienti, con addebito diretto sui conti correnti di questi ultimi.

Per utilizzare il servizio F24 cumulativo è necessario che gli intermediari, che aderiscono per la prima volta o devono effettuarne il rinnovo, trasmettano telematicamente il file contenente la convenzione, seguendo le istruzioni presenti sul sito AE, consultabile dopo essersi autenticati con le proprie credenziali.

Modello F24: gli errori più comuni e quelli da evitare

Gli errori che più frequentemente si commettono nella compilazione dei modelli di versamento F24 consistono nella sbagliata indicazione del:

  • codice tributo;
  • periodo di riferimento;
  • codice fiscale.

Un discorso a parte, invece, per l’omessa dichiarazione.

Nel caso di saldo a zero, nello specifico, si applica una sanzione pari a 100 euro. L’importo è ridotto a 50 euro se il ritardo non supera i cinque giorni lavorativi.

Il ravvedimento risolve questa irregolarità. Bisogna presentare il modello F24 omesso e versare una sanzione ridotta, pari a:

  • 5,56 euro (1/9 di 50 euro), se il modello F24 è presentato entro cinque giorni dall’omissione;
  • 11,11 euro (1/9 di 100 euro), se il modello F24 è presentato entro novanta giorni dall’omissione.

Se la correzione avviene dopo 90 giorni, la sanzione è di:

  • 12,50 euro (1/8 di 100 euro), se il modello F24 è presentato entro un anno dall’omissione;
  • 14,29 euro (1/7 di 100 euro) se il modello F24 a saldo zero viene presentato entro due anni dall’omissione;
  • 16,67 euro (1/6 di 100 euro) se l’F24 a saldo zero viene presentato superati i due anni dall’omissione;
  • 20 euro (1/5 di 100 euro) se il contribuente si ravvede dopo che la violazione viene constatata con un processo verbale.

Se ti accorgi subito che la compensazione con Modello F24 presentato a saldo zero risulti errata, puoi presentare un nuovo modello F24 e chiedere all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate l’annullamento del primo F24 errato.