L’emergenza Covid-19 e gli intoppi burocratici che ne sono derivati hanno (e stanno ancora) causando notevoli ritardi anche nelle pratiche di domanda per la 104.

Sono l’INPS e l’ASP (Azienda sanitaria provinciale) a non rispettare i tempi. La media per il riconoscimento dell’invalidità (dalla domanda, alla visita ed al successivo verbale) è di circa 120 giorni. Ma si sta andando ben oltre, costringendo in alcuni casi gli interessati a trovare altre strade per velocizzare la cosa.

Innanzitutto, ricordiamo che, la presentazione della domanda per la 104 presuppone quell’accertamento sanitario finalizzato a verificare i requisiti richiesti per l’invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità e handicap.

La prima cosa da fare è rivolgersi ad un medico certificatore (che può essere anche quello di famiglia). E’ tale medico, infatti, a dover compilare un certificato online inviandolo all’INPS. In questo certificato, dottore indica, con riferimento al paziente:

  • i dati anagrafici
  • il codice fiscale
  • l’esatta natura delle patologie invalidanti
  • la relativa diagnosi.

Chi può fare domanda per la 104

Il medico stesso deve consegnare al paziente la ricevuta completa del numero univoco del certificato trasmesso e una copia del certificato medico originale. Il paziente dovrà esibire questi documenti all’atto della visita medica.

Possono presentare domanda per la 104:

  • cittadini italiani con residenza in Italia
  • i cittadini stranieri comunitari legalmente soggiornanti in Italia e iscritti all’anagrafe del comune di residenza
  • gli extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia con permesso di soggiorno di almeno un anno, come previsto dall’articolo 41 del Testo Unico per l’immigrazione.

La richiesta all’INPS

Il certificato rilasciato dal medico ha una validità di 90 giorni. In pratica, entro questi termini chi vuole avere il riconoscimento dell’invalidità deve presentare domanda per la 104 all’INPS. Tale richiesta può essere fatta con una delle seguenti modalità:

  • direttamente online sul sito INPS (bisogna autenticarsi con SPID, CIE o CNS)
  • oppure tramite enti di patronato o associazione di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Entro i successivi 45 giorni dovrebbe arrivare la convocazione per la visita medica da parte di una commissione appositamente nominata.

Una volta fatta la visita si aspetta il verbale in cui sarà certificato se l’invalidità è stata riconosciuta. E se riconosciuta, che tipo di invalidità è (con il relativo riferimento dell’articolo legge 104).

Le strade per sbloccare la domanda per la 104

Come anticipato in premessa, la domanda per la 104 sta riscontrando ritardi rispetto ai tempi sopra indicati. La causa è l’accumulo delle richieste ancora da smaltire. Accumulo che è conseguenza dell’emergenza Covid-19 che c’è stata fino a poco fa (uffici chiusi, personale contagiato, ecc.).

Laddove il richiedente l’invalidità riscontri questi ritardi può decidere di percorrere qualche strada per cercare di velocizzare la cosa.

Un primo tentativo è quello di presentare una diffida a procedere. Ossia inviare una raccomandata A/R oppure una PEC all’assessorato della Sanità regionale (e per conoscenza anche all’INPS e ASP). Si tratta di un tentativo che nella maggior parte dei casi non porta risultati, in quanto tali diffide non vengono nemmeno lette ma cestinate.

L’altra strada è quella di richiedere l’accertamento tecnico preventivo. Si tratta di un vero e proprio ricorso legge 104. Questo perché, dopo che sia trascorso un certo lasso di tempo senza che ci sia stata convocazione per la visita o verbale della commissione, la domanda potrebbe ritenersi respinta.

Infine, altro tentativo potrebbe essere quello di chiedere la valutazione degli atti senza visita. In sostanza si chiede ai medici dell’ASP (Azienda sanitaria provinciale) di certificare provvisoriamente le presenza delle condizioni di invalidità e ciò solo sulla base della documentazione esistente.