Si allunga la lista dei lavori usuranti per andare in pensione prima. Il governo punta a concedere la pensione anticipata con Ape Sociale anche a categorie professionali finora escluse dallo scivolo pensionistico.

A oggi sono solo 15 i lavori usuranti riconosciti dalla legge. Ma presto potrebbero arrivare fino a 92. A tanto ammontano le nuove professioni gravose individuate dalla commissione governativa Damiano che ha aggiornato l’elenco da sottoporre alla valutazione del Parlamento.

La nuova lista di lavori usuranti

La nuova lista è a tutti gli effetti una graduatoria che non ha nulla a che vedere con le 15 professioni individuate finora con Ape Sociale.

Si va dai mestieri più gravosi (minatori, fonditori, carpentieri, saldatori, lattonieri) a quelli meno usuranti (membri di organismo di governo, giornalisti, avvocati, ecc.).

A tutti è stato assegnato un indice, associato a un punteggio che ne individua la gravosità e l’usura psico-fisica. Ovviamente i primi hanno un punteggio massimo, mentre gli ultimi un punteggio pari a “zero”.

L’indice di gravosità è stato calcolato in base ai dati statistici fornita da Inail in collaborazione con Inps circa l’incidenza degli infortuni, delle malattie professionali e delle giornate di assenza dal lavoro in relazione all’attività svolta. Sono quindi saltate fuori altre 27 categorie di lavori usuranti da aggiungere sicuramente alle 15 già esistenti e mai tutelate ai fini pensionistici.

Chi andrà in pensione prima

Sarà a questo punto il Parlamento a decidere chi e come debba andare in pensione prima in base a due parametri. Il primo legato appunto al tipo di lavoro usurante, il secondo dipendente dalla quantità (cioè dagli anni) di lavoro svolto durante la carriera.

Posto quindi che, al momento Ape Sociale consente a questi lavoratori di beneficiare dell’anticipo pensionistico al compimento di 63 anni di età con almeno 36 di contributi, tutto l’impianto probabilmente sarà rivisto.

Come suggerisce l’Inps, è bene introdurre un criterio di flessibilità tale da tutelare maggiormente un minatore rispetto a un taxista.

Così è probabile che, tenuto fermo il requisito anagrafico, si possa agire liberamente su quello contributivo.

A un muratore potrebbero quindi bastare solo 30 anni di contributi versati (anziché 36, come prevede la legge attuale) per andare in pensione prima. Mentre a un ferrotranviere ne potrebbero servire 33 o 34, tanto per fare un esempio. Sottolinea Cesare Damiano, presidente della commissione lavori gravosi:

gli edili svolgono un lavoro pericoloso e gravoso, la loro attività è discontinua per via dei cantieri e non è facile in queste condizioni mettere insieme 36 anni di contributi”.