Le domande dei colloqui di lavoro, anche quelle che possono sembrare non attinenti al profilo richiesto e perfino assurde, nascondo in realtà una motivazione e servono al selezionatore per capire meglio il candidato. Se pensate che “come ti vedi tra 10 anni?”, “Quale è stato il tuo più grande insuccesso e perché?”o “qual è la persona che stimi di più al mondo” siano le domande più strane che possano essere poste in sede di colloquio di lavoro vi sbagliate.

Colloquio lavoro truffa: come riconoscerli

Le quattro domande più assurde dei colloqui di lavoro mai poste

Testare la fiducia che si può riporre nelle risorse è una priorità di tutte le aziende.

Piuttosto che farlo con domande vaghe che lasciano il tempo al candidato di rispondere in maniera impeccabile moralmente ma magari poco sincera, l’azienda informatica Jiffy Software ha optato per una domanda a bruciapelo “hai mai rubato una penna?”. Può sembrare una condotta banale ma rispondere con superficialità può costare il posto di lavoro.

L’approccio originale della società di consulenza PriceWaterhouse Coopers è invece quello di chiedere ai candidati dei consigli pratici, ad esempio “Mia moglie ed io stiamo pensando ad una vacanza, dove ci consiglia di prenotare?”. Non bisogna essere agenti di viaggio per dimostrare la capacità di saper valutare i pro e i contro di una scelta.

Quali domande fare al colloquio di lavoro

Ancora più spiazzante la domanda posta dalla catena di vendita di cibo biologico Trader Joe’s per i candidati commessi: “Cosa ne pensi dei nani da giardino?”. Un quesito bizzarro per un colloquio di lavoro che punta a valutare l’interesse per il giardinaggio.

Chiudiamo con la domanda posta dai selezionatori del personale della Hp: “Se i tedeschi fossero il popolo più alto del mondo, come lo dimostreresti?”. Cosa c’entra con la tecnologia? Apparentemente nulla.

In realtà il quesito punta a dimostrare di saper piazzare un qualsiasi prodotto sul mercato.