Ci siamo occupati più volte della regolarizzazione a contratto di colf e badanti: come essere in regola con il pagamento di ferie e contributi, quali sono le tabelle salariali e lo stipendio orario minimo etc. Oggi rispondiamo ad un altro dubbio abbastanza diffuso:

si possono “assumere” Badanti a Partita IVA?

Della questione si è occupata anche la CGIL di Modena, con la collaborazione della Guardia di Finanza che ha smascherato false partite IVA.

Contratto colf e badanti: essere in regola è un vantaggio per tutti

Il sindacato ha spiegato che la procedura non è convenzionale e non tutela né le lavoratrici né tanto meno le famiglie presso cui sono chiamate a lavorare.

Eppure non è un fenomeno marginale: pensiamo alle cooperatrici che impiegano colf e badanti come libere professioniste. Alle famiglie questo potrebbe finire per costare di più e inoltre le badanti che lavorano a partita IVA non hanno diritto a ferie retribuite, malattia, disoccupazione e permessi.

Diverso è il caso di chi, nell’ambito del lavoro domestico, si occupi solamente di alcuni servizi. Pensiamo, ad esempio, alla badante che fa il bagno agli anziani in diverse case prendendo un corrispettivo per ogni singolo intervento. In tal caso sarebbe legittima la partita IVA. Siamo di fronte ad una falsa partita IVA invece quando il datore di lavoro è sempre lo stesso. Così ad esempio la lavoratrice impiegata come colf e badante presso una famiglia.

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Si possono assumere colf e badanti con il Reddito di Cittadinanza?