Le collaborazioni occasionali, anche dette cococo, sono contratti di lavoro che non presentano le caratteristiche della continuità. Ecco chi sono, i limiti valevoli per il 2015, i requisiti delle collaborazioni occasionali accessorie anche alla luce del Jobs Act di Renzi.  

Cococo chi sono: le collaborazioni occasionali 2015

I cococo, o collaborazioni occasionali, sono dei rapporti che legano un lavoratore autonomo e un datore di lavoro che viene generalmente conosciuto come committente.  

Cococo e cocopro: differenze

Innanzitutto si deve chiarire che le collaborazioni occasionali (cococo) sono diverse dalle collaborazioni a progetto (cocopro).

Questo perché pur avendo in comune con queste la caratteristica dell’autonomia del lavoratore rispetto al committente, non hanno il carattere della continuità.   Le collaborazioni occasionali si caratterizzano quindi per:  

  • completa autonomia del lavoratore circa i tempi e le modalità di esecuzione del lavoro, dato il mancato potere di coordinamento del committente;
  •  mancanza del requisito della continuità, dato il carattere del tutto episodico dell’attività lavorativa;

 

  • mancato inserimento funzionale del lavoratore nell’organizzazione aziendale.

 

Collaborazioni occasionali requisiti

I requisiti per poter stipulare un contratto di collaborazione occasionale, cococo, sono:

  • durata non superiore a 30 giorni
  • compenso complessivo non superiore a 5mila euro.

Se uno solo di questi parametri viene sforato il committente deve stipulare con il collaboratore un contratto di collaborazione a progetto.  

Collaborazioni occasionali 2015 limiti

Ai sensi dell’art. 44, c. 2 del D.L. 269/03, convertito in L. 326/03, è prevista l’iscrizione alla Gestione Separata, a decorrere dal 1° gennaio2004, per i cococo ma solo per redditi fiscalmente imponibili superiori a 5.000 euro nell’anno solare, considerando la somma dei compensi corrisposti da tutti i committenti occasionali.  

Collaborazioni occasionali Inps

Gli obblighi di contribuzione quindi i contributi per la pensione e l’assistenza sono previsti per le collaborazioni occasionali sempre e solo nell’ipotesi in cui il reddito complessivo del collaboratore superi la soglia dei5.000 euro all’anno.

Per calcolare se il limite dei 5.000 Euro annui viene rispettato o meno occorre calcolare tutti i redditi da lavoro occasionale prodotti nell’arco dell’anno solare da parte del collaboratore anche se le somme sono percepite da committenti diversi. Dal punto di vista delle trattenute IRPEF, il lavoratore occasionale è soggetto a ritenuta d’acconto per l’ammontare del 20% del compenso lordo pattuito.  

Cococo Jobs Act

Al fine di superare queste forme contrattuali nel Jobs Act di  Renzi sono previste agevolazioni per le imprese che nel corso del