Quando si procede con la chiusura della partita IVA, cosa succede se ci sono delle fatture non ancora pagate? La domanda è d’obbligo. In quanto la cessazione di una partita IVA individua un’operazione da cui poi non si può più tornare indietro.

Inoltre, per non incorrere in sanzioni un imprenditore o un lavoratore autonomo prima di cessare l’attività dovrebbe sempre aver pagato tutti i creditori. Ed anche aver incassato il pagamento di tutte le fatture spiccate. Altrimenti c’è, tra l’altro, il rischio di rimetterci di tasca propria.

Specie quando alla partita IVA corrisponde una piccola attività economica.

Chiusura della partita IVA: cosa succede se ci sono fatture non ancora pagate?

Su cosa succede se ci sono delle fatture non ancora pagate, con la chiusura della partita IVA, c’è infatti da dire al riguardo una cosa. Quella che occorre anticipare prima il pagamento di tutte le imposte. Includendo pure l’IVA sulle fatture ancora non pagate. Solo evitando la chiusura della partita IVA, infatti, il contribuente per il pagamento delle imposte potrà temporeggiare. Nei termini previsti dalla normativa fiscale vigente. Aspettando così proprio di ricevere i corrispettivi.

L’imposizione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di versare le imposte prima della chiusura della partita IVA è chiara. In quanto qualche contribuente potrebbe magari pensare di cessare l’attività. Con l’intento di dribblare gli obblighi con il Fisco per quel che riguarda il pagamento delle tasse. Anche per questo, indipendentemente dalle dimensioni della propria attività, prima di chiudere la partita IVA è sempre preferibile fare una cosa. Ovverosia, consultare il proprio commercialista di fiducia.

Come si cessa l’attività imprenditoriale o di lavoratore autonomo?

Chiarito su cosa si rischia con la chiusura della partita IVA, se ci sono delle fatture non ancora pagate, passiamo ora ad illustrare quali sono gli adempimenti.

Quelli che sono finalizzati proprio alla chiusura dell’attività.

Nel dettaglio, per la chiusura della partita IVA il modulo di riferimento, da trasmettere al Fisco in modalità telematica, è rappresentato dal modello AA9/11. Con il modulo che è visionabile e che è scaricabile, in formato digitale PDF, dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.