Vivi ogni attimo come se fosse l’ultimo: perché è l’ultimo“, scriveva Ornella Angeloni Accatino. Una frase che potrebbe diventare il nuovo mantra dei percettori del reddito di cittadinanza. Quest’ultimi, infatti, temono che l’erogazione del discusso sussidio abbia le settimane contate.

Il motivo è da rinvenire nella volontà del governo guidato da Giorgia Meloni di apportare delle importanti modifiche alla misura targata Movimento 5 Stelle. In particolare si fa sempre più largo l’ipotesi di un addio al redditto di cittadinanza.

Ma chi ha davvero l’ultima parla sul sussidio in questione? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Chi ha l’ultima parola sul reddito di cittadinanza?

L’esecutivo è al lavoro per decidere quali misure mettere in atto con la Legge di Bilancio 2023 al fine di favorire il rilancio dell’economia del nostro Paese. Diverse le ipotesi in ballo, come ad esempio il possibile addio al reddito di cittadinanza. In particolare l’intento è quello di fare in modo che il sussidio venga riconosciuto solo ai soggetti che non possono lavorare. Tra questi, ad esempio, si annoverano gli invalidi e coloro che hanno dei minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento.

Allo stesso tempo è importante che chi è nelle condizioni di lavorare lo faccia. Per questo motivo il governo vorrebbe togliere il sussidio ai cosiddetti occupabili. In questo modo si potrebbe risparmiare un bel po’ di soldi da destinare al finanziamento di altre misure. Considerando che il reddito di cittadinanza costa allo Stato circa nove miliardi di euro all’anno, infatti, è facile intuire come tale misura abbia un peso economico non indifferente.

La presa di posizione della ministra Calderone

Ancora tanti, comunque, sono i dubbi in merito al futuro del reddito di cittadinanza. La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ad esempio, sembrerebbe pronta a salvaguardare la misura in questione, ma non come applicata fino ad oggi.

Presidente del consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro, la Calderone ha d’altronde sempre dimostrato di non avere un atteggiamento critico nei confronti dello strumento introdotto dal Movimento 5 Stelle.

Anzi, sembra che la sua volontà sia quella di salvare il reddito di cittadinanza, potenziando la politica attiva. Al fine di incentivare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ad esempio, la ministra vorrebbe a inasprire le sanzioni a carico dei soggetti che rifiutano un’offerta di lavoro. Al momento, comunque, si tratta solo di supposizioni e non sono giunte comunicazioni ufficiali in merito. Si deve infatti attendere la Legge di Bilancio 2023 per capire quali modifiche verranno effettivamente apportate al reddito di cittadinanza e di conseguenza quale sarà il futuro di tale sussidio.