Luigi Di Maio ha optato per una posizione drastica per impedire finti cambi di residenza mirati ad ottenere il reddito di cittadinanza.

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In occasione della sua visita a Termini Imerese in Sicilia (Palermo) per risolvere la crisi Blutec, il vicepremier ha infatti spiegato che “i cambi di residenza degli ultimi tre mesi non valgono. Per evitare che il reddito venga macchiato da alcuni furbetti del Reddito di cittadinanza”.
Questo paletto, come intuibile, serve “per evitare che il reddito venga macchiato da alcuni furbetti del Reddito di cittadinanza“.

A tal proposito si è anche rivolto ai media italiani, alla tv in particolare, chiedendo di non fornire guide o consigli su come aggirare i requisiti per il reddito di cittadinanza. Tra questi escamotage figurava spesso proprio il cambio di residenza. Diversi uffici anagrafe hanno segnalato boom di domande per il cambio di residenza decisamente sospetto.
Meno di un mese fa c’è stato il caso emblematico del consulente del Caf, e consigliere comunale Pd del Comune di Monreale, che aveva suggerito ad una coppia il modo per aggirare le regole per il diritto al reddito di cittadinanza: “È meglio in questo caso non sposarsi e dichiarare due residenze diverse“, aveva consigliato ai due, non sapendo di essere ripreso ovviamente. Di Maio in Sicilia ha assicurato che la platea di beneficiari del reddito di cittadinanza sarà ampia e che quindi ci saranno numeri importanti ma è dovere del governo verificare che ne usufruisca chi ne ha veramente diritto, senza ricorrere a trucchetti più o meno leciti.

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