Anche se i fondi sono già esauriti, è ancora possibile fino al 31 dicembre 2022 presentare domanda per accedere al bonus nido. Questo, però non garantisce che il beneficio sarà pagato. La domanda, infatti, sarà accettata dall’INPS ma sarà ammessa con riserva.

Vediamo cosa significa e cosa deve accadere affinché il bonus nido sia pagato.

Cosa certa è che ad oggi, risultano già prenotati i 553,8 milioni di euro stanziati per questa misura. Si tratta, ricordiamo, di un contributo (variabile in base al valore ISEE del nucleo familiare) previsto per il pagamento della retta da pagare, appunto, per l’asilo dei figli.

Il riconoscimento non è automatico. Per averlo, il genitore che paga la retta, deve presentare domanda all’INPS.

Bonus nido, ancora domande ma solo con riserva

E’ stato l’INPS stesso, con un messaggio ufficiale apparso sui propri profili social, a far sapere che le risorse per il bonus nido sono esaurite. Questo è quanto si legge:

Le eventuali domande che in base ai tempi di presentazione, per insufficienza di budget, non potranno essere accolte saranno comunque ammesse ma “con riserva”. Qualora a fine anno dovessero residuare somme ancora disponibili, le stesse domande potranno essere recuperate e poste in lavorazione secondo l’ordine di presentazione acquisito.”

Considerando che il termine ultimo per le richieste del beneficio è stabilito al 31 dicembre 2022, questo sta semplicemente significando che i genitori, nonostante le risorse già siano esaurite, possono, comunque, continuare a presentare domanda bonus nido. Tali richieste, tuttavia, saranno protocollate “con riserva”, il che significa che saranno soddisfatte solo nel caso in cui ritorneranno risorse disponibili.

Insomma, è lo stesso problema delle domande bonus nido dello scorso anno.

Importi

Chiarita la questione e detto che i fondi 2022 per il bonus nido sono esauriti, ricordiamo, per completezza informativa, che l’importo spettante del beneficio dipende dal valore ISEE (minorenni) del nucleo familiare.

In dettaglio:

  • per ISEE minorenni fino a 25.000 euro, il bonus 3.000 euro (272,72 euro erogati per 11 mensilità)
  • in caso di ISEE minorenni compreso tra 25.001 e 40.000 euro, il bonus asilo nido è di 2.500 euro (importo mensile erogabile di 227,27 per 11 mensilità)
  • per ISEE minorenni da 40.001 euro, il bonus asilo nido è di 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile di 136,37 per 11 mensilità).

La domanda bonus nido

La richiesta bonus nido è da farsi all’INPS. E’ il genitore che sostiene la spesa della retta a dover fare domanda. Quest’ultima va fatta secondo le modalità indicate nel Messaggio INPS n. 957 del 28 febbraio 2022, ossia:

  • tramite portale web dell’Istituto, utilizzando gli appositi servizi ed accedendovi con credenziali SPID, CIE o CNS
  • oppure rivolgendosi ad Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

La scadenza, come più volte detto, è stabilita al 31 dicembre 2022. Il contributo in ogni caso non può essere superiore alla retta pagata.

La non cumulabilità con la detrazione fiscale

Il bonus nido non è però cumulabile con la detrazione fiscale 19% prevista per la stessa tipologia di spesa.

A questo proposito, infatti, ricordiamo che per le spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido spetta una detrazione dall’IRPEF pari al 19% delle predette spese.

Lo sgravio fiscale spetta sia se la spesa è sostenuta per la frequenza di asili nido pubblici che privati. Non importa l’età e il compimento degli anni del minore. In applicazione del principio di cassa, la detrazione spetta per le spese sostenute (pagate) nel periodo d’imposta, a prescindere dall’anno scolastico cui si riferiscono.

E’, comunque, stabilito un importo massimo della spesa ammessa in detrazione. Tale importo è pari a euro 632 per ciascun figlio che frequenta l’asilo nido ed è ripartito tra i genitori in base a quanto da ciascuno sostenuto.

L’onere, ai fini del beneficio fiscale, deve risultare pagato con strumento tracciabile, vale a dire carta debito o della carta di credito, bonifico, assegni, ecc.

(quindi, non contante).

L’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato anche mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale rilasciato dall’asilo nido dopo il pagamento della retta. In mancanza occorre, a seconda di come è avvenuto il pagamento, conservare la ricevuta del versamento bancario o postale, ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati.

Bisogna anche produrre un’autocertificazione in cui si dichiara di non aver fruito del contributo bonus nido.