Con lo sblocco della piattaforma della cessione crediti a Poste Italiane, e dati gli ultimi sviluppi normativi sul tema, l’istituto allunga la tempistica della pratica, dalla proposta di cessione del credito d’imposta alla successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente.

In primis, Poste fa saper che per le proposte di cessione crediti ricevute dopo il 1° febbraio 2022, le accetterà solo se trattasi di prima cessione, ossia quella richiesta da chi ha sostenuto direttamente l’onere riferito ai lavori edili.

Inoltre, Poste valuterà esclusivamente l’acquisizione di quei crediti d’imposta per la cui cessione il cedente si sia avvalso di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare l’invio del modulo di esercizio dell’opzione (e ciò anche nel caso in cui non sia richiesto il visto di conformità).

Rispetto a prima, l’istituto chiede anche la produzione di una serie di documenti.

Cessione crediti a Poste: la tempistica

Si allungano anche i tempi della pratica. Infatti, Poste Italiane informa che qualora tutti i controlli soggettivi e documentali avessero esisto positivo, le tempistiche stimate per l’accettazione della proposta di cessione del credito d’imposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo.

A ciò è da sommarsi anche la tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi (quindi, la possibile sospensione di 30 giorni della comunicazione dell’opzione).

Si tenga presente, comunque, i tempi potrebbero subire delle modifiche in base ai volumi delle richieste e a eventuali cambiamenti nel processo.

Prima delle novità, in genere, nell’arco di 40 giorni Poste liquida la pratica.

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