Fermo restando la possibilità di ricorrere ad un prestito ponte , il contribuente che ha difficoltà a trovare un’impresa che accetti lo sconto in fattura o la cessione del credito bonus 110, potrebbe decidere di farsi carico delle spese per poi con calma valutare se inserire la detrazione in dichiarazione dei redditi o successivamente optare per la cessione del credito. In molti casi, considerati i costi rilevanti per ristrutturare casa, il contribuente non ha la possibilità di anticipare di tasca propria le spese, allora potrebbe decidere di rivolgersi ad una finanziaria per recuperare i soldi o parte di essi per pagare l’impresa.

Detto ciò, è lecito chiedersi se i soldi ottenuti grazie alla finanziaria, consentano di sfruttare comunque il bonus 110 oppure se il principio in base al quale le spese devono effettivamente rimanere a carico del contribuente, debba essere inteso in senso restrittivo.

Scopriamolo insieme.

Le ultime novità sulla cessione del credito

Grazie al DL 115/2022, decreto Aiuti-bis, le regole sulla cessione del credito sono cambiate pro cessionario. Infatti, imprese e banche che prendono i crediti dal contribuente, pagheranno per un’eventuale illegittimità del credito, insieme al contribuente, solo in caso di dolo o colpa grave. Tale deroga vale soltanto per quei crediti rispetto ai quali vi è tutta la documentazione richiesta dalla legge. Dunque: visti di conformità, asseverazioni e attestazioni richieste per legge.

Per i crediti più vecchi, il fornitore deve munirsi della suddetta documentazione, ora per allora.

Detto ciò, alcune banche accettano la cessione del credito con un compromesso.

Si al finanziamento per pagare le spese prima della cessione

In premessa ci siamo chiesti se è possibile pagare le spese per la ristrutturazione con finanziamento, per poi decidere con calme se optare per la cessione del credito 110 o per la detrazione in dichiarazione dei redditi.

Ebbene noi di Investire Oggi riteniamo che valgono i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate in merito al bonus ristrutturazione (vedi guida Bonus Ristrutturazione).

In particolare, se i lavori sono stati pagati da una società finanziaria che ha concesso un finanziamento al contribuente, quest’ultimo potrà ugualmente richiedere l’agevolazione, in presenza degli altri presupposti, a condizione che:

  • la società che concede il finanziamento paghi l’impresa che ha eseguito i lavori con bonifico bancario o postale da cui risultino tutti i dati previsti dalla legge (causale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevolativa, codice fiscale del soggetto per conto del quale è eseguito il pagamento, numero di partita Iva del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato);
  • il contribuente sia in possesso della ricevuta del bonifico effettuato dalla società finanziaria al fornitore della prestazione.

Ai fini della detrazione, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del bonifico da parte della finanziaria.

Il contribuente potrebbe anche decidere di inserire la prima rata di detrazione in dichiarazione dei redditi per poi fare la cessione del credito bonus 110 per le rate residue. Difatti, in tal modo potrebbe superare le difficoltà iniziali nel farsi accordare la cessione del credito.