Serve per forza la Certificazione Unica 2023 per fare la dichiarazione redditi? Intanto, da oggi, 11 maggio 2023, si apre la possibilità di accettare, modificare e inviare il 730 precompilato 2023 (anno d’imposta 2022). L’accesso si è aperto il 2 maggio scorso.

Ci sarà posi tempo per l’invio fino al 2 ottobre 2023 (il 30 settembre è sabato). Tale scadenza vale sia per il 730 precompilato che per quello ordinario.

Occorre sempre e comunque evidenziare che, il fatto che l’Agenzia Entrate metta a disposizione il 730 precompilato, nulla toglie al contribuente di scegliere la strada ordinaria.

Quindi, di fare la sua dichiarazione redditi con il 730 ordinario (se può). O con il Modello Redditi Persone Fisiche (che in alcuni casi è addirittura obbligatorio).

La Certificazione Unica 2023

Uno dei documenti più importanti che serve al contribuente per la sua dichiarazione redditi è la Certificazione Unica (CU). Ossia l’ex CUD, che viene rilasciato dall’azienda e che certifica i redditi da lavoro corrisposti e le ritenute IRPEF operate nell’anno d’imposta di riferimento.

Quindi, per il 730/2023 (anno d’imposta 2022) serve la Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022). Sono qui rilevati i redditi da lavoro dipendente (e non solo) che il contribuente deve indicare nella sua dichiarazione redditi. L’omessa indicazione o l’errata indicazione può determinare un calcolo errato delle imposte sul reddito dovute e, quindi, conseguenti sanzioni.

La Certificazione Unica 2023 andava consegnata dall’azienda al lavoratore entro il 16 marzo 2023. Chi non l’avesse ancora ricevuta è bene che solleciti il datore di lavoro a rilasciarla. Per la Certificazione Unica 2023 INPS, occorre scaricarla dal sito dell’INPS stesso oppure chiederla tramite PEC. Anche la Certificazione Unica 2023 INAIL deve essere scaricata dal sito dell’INAIL stesso.

Se non ci sono redditi da lavoro

Ad ogni modo, non sempre serve la Certificazione Unica per fare la dichiarazione dei redditi. Ad esempio, nel 730 precompilato 2023 i redditi da lavoro sono già inseriti.

Potrebbe, tuttavia, comunque, servire la CU per modificare i dati del sostituto d’imposta che deve fare le trattenute o il rimborso in busta paga.

Non serve nemmeno laddove non ci sono da dichiarare redditi dal lavoro ma solo altre tipologia di redditi. Si pensi al contribuente che non ha redditi da lavoro ma che nell’anno d’imposta ha percepito esclusivamente redditi da locazione (soggetti a tassazione ordinaria o cedolare secca). Questi al quadro B del 730 senza sostituto d’imposta o Modello Redditi Persone Fisiche deve indicare il canone percepito nell’anno d’imposta di riferimento. In questo modo nella dichiarazione dei redditi sarà liquidata l’IRPEF o la cedolare secca.

Dichiarazione redditi, a chi non serve la Certificazione Unica

Non in tutti i casi, quindi, al contribuente serve la Certificazione Unica per poter fare la sua dichiarazione dei redditi.

Non serve questo documento quando non ci sono redditi dal lavoro da dichiarare. Attenzione, tuttavia, al 730 congiunto. In tal caso può darsi che il marito non abbia redditi da lavoro mentre la moglie si, o viceversa. In questo caso, dunque, servirà comunque la Certificazione Unica di chi ha redditi da lavoro.

La Certificazione Unica potrebbe anche non servire nell’ipotesi di utilizzo del 730 precompilato (ma attenzione ai dati del sostituto d’imposta). Ad ogni modo anche in caso di 730 precompilato è sempre consigliabile fare un riscontro tra i redditi indicati nella Certificazione Unica e quelli indicati nel precompilato. In caso di discordanza è opportuno rivolgersi al datore di lavoro per capire da cosa possa derivare tale incongruenza e richiedere, se necessario, la dovuta correzione.