Il 16 marzo 2023 era l’ultimo giorno entro cui i datori di lavori (azienda settore privato ma anche del settore pubblico) dovevano inviare all’Agenzia Entrate il modello di Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022) dei propri lavoratori/collaboratori.

In realtà la scadenza interessava solo le Certificazioni Uniche (CU) necessarie al fisco per predisporre il Modello 730/2023 precompilato degli italiani. E’ il caso, ad esempio, della Certificazione Unica riferita al lavoratore dipendente.

Per le CU/2023, invece, non indispensabili per il 730 precompilato, la scadenza può slittare al 31 ottobre 2023.

Ossia, la stessa scadenza del Modello 770/2023.

La consegna della Certificazione Unica 2023 al lavoratore

Entro la stessa data del 16 marzo 2023, il datore di lavoro, doveva anche consegnare, al lavoratore/collaboratore, il modello di Certificazione Unica 2023. Tale adempimento di consegna, era da farsi entro il 16 marzo 2023. E ciò sia in caso di CU necessaria per il 730 precompilato sia in caso di CU non necessaria a questo scopo.

Per la Certificazione Unica 2023 INPS e la Certificazione Unica 2023 INAIL, i destinatari possono scaricarla online da quella data. Stessa cosa per altri dipendenti pubblici (questi la trovano su NoiPa).

Per i dipendenti del settore privato, invece, è l’azienda che deve preoccuparsi di far recapitare il modello ai propri lavoratori. C’è chi la consegna a mano, chi con raccomandata, chi inviando una PEC.

Il datore di lavoro che omette la consegna della Certificazione Unica, rischia la sanzione di cui al comma 1 art. 11 del D. Lgs. n. 471 del 1997, dove si legge che è punita con la sanzione amministrativa da 250 euro a 2.000 euro

l’omissione di ogni comunicazione prescritta dalla legge tributaria anche se non richiesta dagli uffici o dalla Guardia di finanza al contribuente o a terzi nell’esercizio dei poteri di verifica ed accertamento in materia di imposte dirette e di imposta sul valore aggiunto o invio di tali comunicazioni con dati incompleti o non veritieri.

L’errato o omesso invio al fisco

Mentre questa appena indicata è la sanzione per l’omessa consegna della CU al lavoratore/collaboratore, diversa è la sanzione per l’omesso o errato invio del modello all’Agenzia delle Entrate.

In dettaglio si applica una sanzione pari a 100 euro per ogni Certificazione Unica omessa, tardiva o errata, con un massimo di 50.000 euro per anno e per sostituto d’imposta.

Se però la CU è stata inviata entro il termine ordinario e poi la si corregge entro i 5 giorni successivi a tale termine, allora non c’è sanzione. Se ciò è fatto oltre 5 giorni ma entro 60 giorni, la sanzione sarà pari a 33,33 euro (ossia 1/3 di 100 euro) per ogni certificazione errata, con un massimo di euro 20.000 per anno e sostituto d’imposta.

Trovi qui il focus sanzioni per invio Certificazione Unica 2023.