Il cittadino residente nel nostro Paese deve dichiarare al fisco italiano non solo i redditi prodotti in Italia ma anche quelli eventualmente prodotti in Stati esteri. Ad ogni modo al fine di evitare una doppia imposizione del reddito estero ((tassazione nello Stato straniero e tassazione in Italia), può essere utile richiedere all’Agenzia delle Entrate, il c.d. “Certificato di residenza fiscale”.

Vediamo di cosa si tratta e come richiederlo.

A cosa serve il certificato di residenza fiscale

Il certificato di residenza fiscale è necessario per avvalersi dei benefici delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni sul reddito.

E’ da presentarsi allo Stato estero nel quale il contribuente ha prodotto reddito in un certo periodo d’imposta.

L’attestazione, dunque, certifica la residenza ai fini fiscali del contribuente nel nostro Paese (in questo modo si dice allo Stato estero che le tasse sul reddito prodotto lì saranno pagati qui in Italia). Il certificato può essere richiesto anche per più tipi di reddito prodotti nello stesso Stato estero, cioè soggetti alla stessa Convenzione (in questa ipotesi sarà emesso un unica attestazione).

Chi può richiedere l’attestazione

La richiesta del certificato di residenza fiscale può essere fatta a qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate presentando l’apposito modulo.

Possono richiedere l’attestazione:

  • le persone fisiche residenti
  • i soggetti residenti diversi dalle persone fisiche quali
    • le società di capitali
    • gli enti commerciali e non commerciali
    • gli organismi di investimento collettivo del risparmio
    • i fondi pensione.

Nel caso delle società di persone e negli altri casi di soggetti tassati secondo il regime della trasparenza fiscale, il certificato di residenza fiscale deve essere richiesto dai soci/beneficiari residenti in Italia.

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