“Brevi furono i miei giorni tra voi, e ancor più brevi le parole che ho detto. Ma se la mia voce si affievolirà nel vostro orecchio e il mio amore svanirà nella vostra memoria, allora io tornerò. E con cuore più ricco e labbra più docili allo spirito, parlerò con voi. Sì, tornerò con la marea“, affermava Khalil Gibran.

A proposito di tornare, chissà se molti potranno beneficiare del ritorno del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo, infatti, è pronto a dirci addio nel corso del 2024, eppure c’è chi è  sicuro che tale sussidio in realtà tornerà a breve, cambiando solamente il nome.

Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Addio al sussidio targato Movimento 5 Stelle

Attraverso la Legge di bilancio 2023 il governo Meloni ha apportato delle modifiche al reddito di cittadinanza. Entrando nei dettagli, come si legge in Gazzetta Ufficiale, è sceso a sette il numero di mensilità a favore dei cosiddetti occupabili. Ovvero i soggetti aventi un’età compresa tra 18 anni e 59 anni che sono in grado di lavorare. Questi devono anche frequentare un corso di formazione professionale dalla durata pari almeno a sei mesi al fine di evitare di perdere tale sussidio. Fanno eccezione le famiglie con disabili, minori e persone con età superiore a 60 anni. In quest’ultimi casi, infatti, non vi è alcun obbligo e i soggetti in questione potranno beneficiare del pagamento del reddito di cittadinanza nel corso di tutto il 2023. Il 2024 segnerà, però, l’addio definitivo al reddito di cittadinanza.

C’è chi giura che il reddito di cittadinanza tornerà e cambierà solo nome

Al posto del reddito di cittadinanza il Governo Meloni potrebbe introdurre Mia, ovvero Misura d’Inclusione attiva. Tale sussidio, però, presenterebbe dei requisiti più stringenti rispetto al reddito di cittadinanza. Tra questi si annoverano una minor durata, importo e limiti reddituali da rispettare. Entrando nei dettagli gli importi potrebbero andare da 375 euro per gli occupabili fino ad arrivare a 500 euro al mese per i non occupabili.

Mia, pertanto, è molto diversa dal reddito di cittadinanza. Quest’ultimo, però, potrebbe fare a breve ritorno sotto un altro nome, ovvero il reddito di cittadinanza europeo. Si tratta di una misura approvata attraverso una risoluzione ad hoc dal Parlamento europeo, volta a garantire un reddito minimo obbligatorio per tutti i Paesi membri dell’UE. Ma non solo, l’importo del sussidio europeo potrebbe essere più alto, compreso tra 550 e 875 euro al mese. Come già detto, comunque, si tratta solo di ipotesi e non è dato sapere se effettivamente il reddito di cittadinanza europeo farà o meno il suo debutto e in quali termini.