Il cliente può far causa alla banca per chiedere la restituzione degli interessi non dovuti. Si tratta di uno dei principali motivi per cui i clienti fanno causa agli istituti bancari, ovvero l’anatocismo.

Anatocismo: di cosa si tratta?

L’anatocismo è la pratica messa in atto dalle banche per cui si applicano trimestralmente gli interessi sugli interessi: in questo modo gli interessi vengono capitalizzati di volta in volta. La pratica è stata giudicata scorretta dalla giurisprudenza e la legge, ora, prevede che l’anatocismo sia vietato.

Qualora, quindi, venga applicata la pratica dell’anatocismo, essendo nulla, il cliente ha diritto alla restituzione di quanto versato e non dovuto a titolo di interessi. La prassi prevede che prima di fare causa alla banca si percorra la strada della mediazione stragiudiziale e poi, se non si riesce ad ottenere nulla, ci si rivolge al tribunale.

Come accorgersi se è messo in atto l’anatocismo? Solitamente le banche computano la capitalizzazione trimestrale degli interessi con un movimento sul conto corrente del cliente. Proprio analizzando il proprio estratto conto, quindi, il cliente può accorgersi se sia messa in atto la pratica scorretta: una verifica contabile che fa evincere anche quale sarà l’importo del rimborso da chiedere.

In caso di anatocismo, ecco i passi da compiere

Se ci si accorge, quindi, dal proprio estratto conto (si ricorda che la banca è tenuta a fornire al cliente le movimentazioni del conto corrente relative agli ultimi 10 anni se richiesto) che è stata praticata un’ingiusta capitalizzazione degli interessi si può chiedere formalmente alla banca il rimborso delle somme. Se la banca non risponde o non restituisce il mal tolto il cliente può procedere per vie legali attuando prima un tentativo di mediazione stragiudiziale. La mediazione è un passo fondamentale poichè senza questo tentativo non sarà possibile procedere per vie legali (il cliente può rivolgersi per la mediazione all’Arbitro bancario finanziario- ABF).

Rivolgersi all’ABF ha un costo di 20 euro che nel caso venga dato torto alla banca verranno restituiti.La tempistica è molto veloce: la banca, infatti, deve inviare la propria risposta al tentativo di mediazione entro 45 giorni dalla ricezione del ricorso; l’ABF perviene, poi, ad una decisione entro 60 giorni dalla ricezione della risposta della banca.

Se con la mediazione non si è ottenuto l’effetto di vedersi restituire quanto sottratto ingiustamente, allora, il cliente potrà rivolgersi al giudice.