Cosa fare quando il datore di lavoro oltrepassa i limiti e maltratta i propri dipendenti non valorizzandoli? Molti dipendenti, per paura di essere licenziati, subiscono in silenzio autorizzando il datore di lavoro a proseguire nei suoi comportamenti inadeguati che a lungo andare possono provocare stress nel dipendente. E i maltrattamenti possono trasformarsi in mobbing.

Essere un datore di lavoro non è una cosa che pesa poco, si ha la responsabilità dell’azienda, dei propri dipendenti, della produzione ma questo non giustifica quando il carico di responsabilità sfocia in atteggiamenti aggressivi.

L’ambiente di lavoro deve essere un luogo sereno e perchè questo avvenga il merito deve essere proprio del datore di lavoro.

Il capo oltrepassa i limiti: cosa fare?

Quando un superiore oltrepassa i limiti in aggressività o rimproveri è bene che il dipendente reagisca per non fare in modo che quel tipo do comportamento venga considerato come accettato. Non sempre i superiori meritano di ricoprire i posti che occupano e in questi casi creano gravi problemi non solo ai sottoposti ma alla stessa azienda. Il consiglio migliore sarebbe quello di riconoscerli prima di accettare un lavoro ed evitarli, ma non sempre è possibile. Una volta che ci si trova alle dipendenze di un superiore che non ci valorizza sarà il caso, quindo, di prendere le opportune misure.

Quando ci si rende conto che i rimproveri di un superiore sono gratuiti e oltrepassano il segno sistematicamente. Quando un superiore tende a non elargire consigli costruttivi ma solo volti a distruggere l’autostima dei propri dipendenti va fermato ed affrontato apertamente. Ovviamente non si deve rispondere a tono o usando il loro stesso atteggiamento, il superiore va affrontato con calma e buon senso facendogli notare che le sue parole lasciano un segno negativo nei dipendenti e, di consuenza sulla produzione.

E’ bene ricordare sempre che essere alle dipendenze di qualcuno non significa accettare continue vessazioni ma svolgere il proprio lavoro nel rispetto dei ruoli che si ricoproni.

Permettere a un superiore di fare commenti sessisti o razzisti senza reagire può aprire, infatti, la strada alla vessazione non solo del capo ma anche dei colleghi.

L’esperto di dinamiche aziendali Bernand Marr ha spiegato che “I cattivi capi causano inutile stress sul posto di lavoro e sono una delle principali cause di riduzione della produttività delle prestazioni” e affrontarli non farà bene soltanto ai dipendenti ma anche all’azienda.