Una multa può essere motivo di esclusione al bando per un concorso pubblico? In questi termini appare sicuramente una misura drastica e irrealistica ma, in alcuni casi, può accadere. Vediamo quando.

Concorsi pubblici: multa per guida in stato di ebbrezza è motivo di esclusione a vita?

Abbiamo già affrontato alcuni casi, curiosi o ricorrenti, di non ammissione ai requisiti per concorsi pubblici.

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Il caso di cui ci occupiamo oggi riguarda il ricorso di un candidato escluso al concorso pubblico per entrare nella Guardia di Finanza perché in passato era stato multato per guida in stato di ebbrezza.

A nulla rileva il fatto che l’episodio si riferisca a molto tempo prima o che si trattasse di un fatto isolato e non di un comportamento reiterato. Il Consiglio di Stato con una recente sentenza ha infatti spiegato che, nel fatto di specie, la natura della condotta è connotata da un disvalore sociale talmente alto da poter da sola rappresentare valido motivo di esclusione dai bandi di concorsi pubblici anche dopo molti anni. La multa è tanto più rilevante quanto più la funzione che il candidato sarebbe chiamato ad assolvere in caso di vittoria del concorso di possa qualificare come di pubblica utilità (come nel caso di specie ad esempio trattandosi di concorso per la Guardia di Finanza). Ai candidati vengono richieste qualità morali irreprensibili. Una multa per guida in stato di ebbrezza, soprattutto se il limite alcolico è di parecchio superiore a quello consentito dalla legge, è di per sé sufficiente.

Va segnalato però che la giurisprudenza sul punto non è unanime: il Tar del Lazio infatti ha affermato il principio contrario imponendo la necessità di ulteriori indizi di immoralità e inidoneità ai requisiti del bando non essendo sufficiente una multa isolata seppure grave.