Il trend cashless prosegue a gran ritmo anche in Italia. Nonostante il nostro Paese resti molto distaccato rispetto al resto d’Europa, gli italiani si stanno abituando ad abbandonare l’utilizzo del contante per i pagamenti.

Complice la pandemia che ha stimolato l’abbandono dell’utilizzo del contante, i pagamenti elettronici o chashless stanno prendendo sempre più piede. Il fenomeno è più marcato al Nord, mentre al Sud e al Centro c’è ancora molta resistenza ai pagamenti elettronici.

Cashless, aumentano i pagamenti digitali

Secondo uno studio Ipsos realizzato per Adyen, piattaforma di pagamento internazionale, più del 63% dei pagamenti degli italiani sono effettuati attraverso soluzioni cashless.

La quasi totalità della popolazione utilizza carte di credito o bancomat, mentre il 29% è già orientato verso i nuovi smart payments (smartphone e pagamenti online).

Sempre secondo la ricerca Adyen, l’80% della popolazione dice di preferire in senso assoluto i metodi di pagamento diversi dal contante (cashless), giudicati più comodi veloci e sicuri. Per quanto riguarda le prospettive sono destinati a crescere i metodi digitali anche se solo il 14% pensa che il contante sparirà del tutto.

Il boom del e-commerce

A fungere da volano ai pagamenti cashless sono stati gli acquisti online. I lockdown hanno fatto scoprire alla maggioranza degli italiani la possibilità e comodità di acquistare via internet. Amazon ha fatto da apripista, ma molti altri siti internet di e-commerce hanno visto il proprio volume di affari lievitare.

Con il rallentamento della pandemia e la fine delle restrizioni, il 36,4% degli italiani continua ad acquistare online prodotti che prima aveva sempre comprato in negozio. Il 25% di essi dichiara di fare abitualmente la spesa online o cashless. Non solo: i consumatori ritengono che i prezzi sono più bassi che nei negozi fisici e nei centri commerciali.

Di fronte all’irrompente concorrenza dei siti di e-commerce, molti negozi di vicinato hanno aumentato l’uso dei pagamenti cashless.

I commercianti sono stati costretti ad adottare i Pos e ad accettare le carte di credito che prima non venivano prese in considerazione.

Aumenta l’utilizzo di moneta elettronica

Carte di credito, prepagate e bancomat sono quindi usate più di prima da circa il 15-19% degli acquirenti, così come buoni sconto digitali (14% circa) e app su smartphone (14,7%). Viceversa, il contante è utilizzato da sempre meno persone.

Un cambiamento nelle abitudini di acquisto e pagamento che vede il 53% degli acquirenti chiedere ai negozi tradizionali di quartiere di adottare canali digitali, eliminando il contante. Un cliente su due vorrebbe, poi, ordinare i prodotti a distanza e riceverli direttamente a casa. Mentre il 43% dei consumatori vorrebbe poter  ritirare rapidamente nello store la merce comprata online pagando cashless.

La sicurezza cashless

Per quel che riguarda la sicurezza dei pagamenti cashless, secondo l’indagine Adyen,il 61% degli italiani ritiene che i pagamenti elettronici contribuiscano a limitare l’evasione fiscale. Mentre, il 37% sostiene che possano aiutare a diminuire i rischi di scippi e il 28% pensa che garantiscano maggiore igiene. Un fattore, questo, sicuramente legato agli effetti della pandemia e al maggior rischio contagi maneggiando banconote.

Il sondaggio ha inoltre esplorato le opinioni dei consumatori circa le recenti misure messe in atto per disincentivare l’utilizzo del contante. L’aumento della soglia cashless fino a 50 euro dei pagamenti contactless senza pin è giudicato positivamente dal 70% degli italiani. La comodità è quindi l’aspetto principale che caratterizza il cashless.

Altro aspetto da non sottovalutare è il pagamento nei supermercati con contanti. Spesso il resto è costituito da monetine di rame (1,2 e 5 centesimi) che danno a volte fastidio perché difficilmente smerciabili. I consumatori preferiscono così pagare con carte elettroniche proprio per evitare di trovarsi fra le mani fastidiose monetine e per contare il resto.

Un aspetto questo che farà aumentare la tendenza verso il cashless anche nei negozi.

Il 26% dichiara di averli utilizzati negli ultimi 24 mesi e si prospetta una crescita ulteriore del 9% nel corso dei prossimi 2 anni.