Anche l’Italia si sta adeguando all’utilizzo della moneta elettronica. Sempre meno persone utilizzano il contante al supermercato o nei negozi per la spesa di ogni giorno. Si preferisce sempre più il bancomat o la carta di credito (cashless, letteralmente, “senza soldi contanti”).

La tendenza è più marcata al Nord rispetto al Sud Italia e, in particolare fra i giovani. Per gli anziani, l’utilizzo del contante rimane ancora sacro, mentre hanno poca dimestichezza con la moneta elettronica e i pagamenti digitali.

Nel complesso nella prima metà del 2020 vi è stata un deciso cambiamento delle abitudini a fare gli acquisti, anche se il divario con altri Paesi Ue rimane ampio.

Meno contante meno evasione fiscale

Il governo sta puntando con forza a limitare l’uso del contante e a promuovere i pagamenti cashless. L’ideale sarebbe azzerarlo, ma per questo ci vorrà ancora qualche decennio. Lo scopo dichiarato dal premier Conte è quello di combattere l’evasione fiscale rendendo tracciabili tutti i pagamenti. In questo senso, dal 1 luglio 2020 l’utilizzo del contante è permesso fino a 2.000 euro, limite che scenderà a 1.000 da luglio 2021. La nuova riffa di Stato partirà il 1° gennaio 2021 e prevede vantaggi specifici per chi paga con carte o bancomat

Se si riuscisse anche solo a dimezzare l’evasione fiscale in Italia (la stima è di 110 miliardi all’anno), il debito pubblico scenderebbe velocemente. Il problema, resta la forte resistenza alle vecchie abitudini del contante e la scarsa propensione all’utilizzo della moneta elettronica.

Cashless e lotteria scontrini

Non solo, sono in programma incentivi per i pagamenti elettronici cashless quindi con carta di credito, bancomat e tutti gli altri mezzi tracciabili. Tre i tipi di bonus per incentivare i consumatori a non usare il contante. Due si basano sul meccanismo del cashback, cioè rimborsi percentuali in denaro sulla spesa effettuata (eccetto quella online), uno sulla lotteria degli scontrini.

Scopo dell’operazione cashless è di convincere gli italiani a effettuare la maggior parte delle spese, anche quelle di basso importo, con mezzi di pagamento tracciabili. Entrambi i bonus cashback dovrebbero prendere il via dal 1° dicembre 2020, ma per esserne certi bisogna attendere il relativo decreto attuativo.

Bonus e premi usando bancomat e carta di credito

Più precisamente il cashback consiste in un bonus bancomat che prevede il rimborso del 10% di quanto speso in moneta elettronica. Servono però precisi requisiti: almeno 50 transazioni effettuate in sei mesi (dal 1° dicembre 2020 al 31 maggio 2021). E arrivare a spendere almeno 1.500 euro nel periodo.

E’ poi previsto un super cashback. Un vero e proprio premio che ammonta a 3.000 euro per le prime 100.000 persone che effettueranno il maggior numero di pagamenti elettronici in un anno. Per avere il super cashback quindi non si dovrà raggiungere una spesa minima, a contare sarà solo il numero di transazioni effettuate.

Il virus corre su banconote e monete

Un altro campanello d’allarme che fa desistere la gente dall’utilizzare il contante è il virus Covid-19. Anche se non è dimostrato (l’evidenza manderebbe in allarme rosso il sistema bancario), è ragionevole credere che il virus corra sul contante. Le banconote, come le monete, vengono infatti maneggiate ogni giorno da tantissime persone e dal contatto con le stesse non è difficile prendere il virus. E’ scientificamente dimostrato che le banconote sono veicolo di trasmissione di agenti patogeni. Uno studio americano del 2017 ha dimostrato che sui dollari in circolazione vi erano tracce di DNA animali, droga e virus.