Il cashback 2022 rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato. E quindi si riaprono potenzialmente i giochi per rivedere, dal prossimo anno, il rimborso di Stato sui pagamenti non cash.

Nel dettaglio, il cashback 2022 rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato in maniera del tutto curiosa. In quanto si tratta di due emendamenti bocciati una settimana fa, ed ora riproposti.

In particolare, l’emendamento sul cashback 2022 è quello proposto dal MoVimento 5 Stelle. Che è il partito che più di tutti, dal lancio, ha difeso il programma finalizzato ad incentivare con i rimborsi i pagamenti dei cittadini con gli strumenti e con i servizi tracciabili.

Cashback 2022 rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato

Il cashback 2022, inoltre, rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato. Ovverosia, con un emendamento, allo stesso modo precedentemente bocciato, che è finalizzato ad istituire un bonus a favore dei genitori divorziati. In questo caso Il bonus a favore dei genitori divorziati è una proposta della Lega.

Con il leader Matteo Salvini che è peraltro il primo firmatario nel sostenere l’introduzione di questa misura. Ora vedremo se, con il cashback 2022 che rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato, i due emendamenti faranno la stessa fine. Se passeranno entrambi o se magari solo uno dei due sarà approvato.

Un vizio di forma affossa lo stesso emendamento, ecco perché

Per quel che riguarda il cashback 2022 che rientra dalla finestra del Senato, inoltre, c’è da precisare. Ovverosia, l’emendamento ora ripresentato. Ma precedentemente bocciato per un vizio di forma. Così come è stato riportato in questo articolo. In quanto privo di stime previsionali sui costi a carico dello Stato. Infine, per il programma cashback di gennaio-giugno 2021, ricordiamo che entro il prossimo 30 novembre, ai primi 100.000 in classifica, sarà riconosciuto con accredito su conto corrente il supercashback da 1.500 euro.