Dedicarsi alla casa, alla propria famiglia, ai propri figli e lasciare da parte ogni sogno di carriera ed ogni attività lavorativa è il destino a cui spesso vanno incontro le donne. Il ruolo della casalinga è svolto da molte donne in Italia. Poche tutele assistenziali e perfino previdenziali per queste casalinghe che spesso finiscono con l’essere tagliate fuori per sempre dalla pensione. Nemmeno l’assegno sociale è fruibile da molte di loro dal momento che hanno un marito che ha pensioni, lavoro o redditi più alti dei minimi previsti.

Da anni però all’INPS è attivo un fondo ad hoc, creato appositamente per venire incontro alla futura problematica pensionistica delle lavoratrici. Iscrivendosi e versando contributi a questo Fondo le lavoratrici possono ottenere la pensione con netto anticipo rispetto ai requisiti ordinari. Ma come vedremo, è una misura tutt’altro che semplice da utilizzare.  

“Buonasera, mi chiamo Sara e sono una donna di 47 anni. Sono giovane per iniziare a parlare di pensione ma essere previdenti secondo me è necessario. Ho mio marito di 10 anni più grande di me che lavora in fabbrica e che prenderà una pensione (ha già 36 anni di contributi versati) abbastanza dignitosa che però non mi permetterà di prendere l’assegno sociale a 67 anni. Per questo sto pensando di iscrivermi al Fondo casalinghe dell’INPS, iniziando a versare i miei contributi (non ho mai lavorato dal momento che mi sono sposata a 21 anni ed ho avuto 5 figli). Ho capito che si può andare in pensione già a 57 anni con questo Fondo. Ma non ho capito bene il suo funzionamento. Potete aiutarmi?” 

Il Fondo casalinghe dell’INPS e come funziona la pensione casalinghe 

Essere previdenti è sempre importante, e le casalinghe sono uno spaccato della società che necessita di attenzioni da parte delle dirette interessate. Per la casalinga non ci sono contributi da versare perché il suo ruolo è privo di retribuzione e privo di subordinazione.

Non esiste datore di lavoro, non esiste stipendio e pertanto nemmeno copertura contributiva. Il ruolo è svolto con spirito di liberalità ed anche il Fondo casalinghe INPS è libero, sia dal punto di vista dell’adesione che dei versamenti. Si chiama Fondo casalinghe, ma riguarda anche i maschi privi di contributi versati. Iscrivendosi al Fondo gli interessati, una volta ottenuto il via libera dell’INPS possono iniziare a versare i contributi per, in futuro, avere diritto ad un trattamento pensionistico. L’iscrizione al Fondo è facoltà di uomini e donne a partire dai 16 anni di età e fino ai 65 anni. Tutti i versamenti non confluiscono negli altri Fondi Inps della previdenza obbligatoria e non possono essere uniti ad altre forme di contribuzione previdenziale. In pratica, non si possono usare questi contributi per cumularli con altri allo scopo di avere una pensione più alta o di arrivare prima ad una pensione. 

I requisiti per l’iscrizione al Fondo casalinghe 

La nostra lettrice ha ragione quando dice che a 57 anni dal Fondo casalinghe può ottenere una pensione. Infatti questa è proprio l’età minima prestabilita per la misura. Ci sono però requisiti e vincoli da rispettare sia per iscriversi al Fondo che per raggiungere la tanto agognata pensione. Per l’iscrizione al Fondo occorre fare domanda all’INPS e rispettare i seguenti requisiti: 

  • Età compresa tra 16 e 65 anni; 
  • Stato di disoccupazione; 
  • Nessuna titolarità di altri assegni previdenziali diretti; 
  • Ruolo di casalinga svolto senza remunerazione o vincoli di subordinazione. 

L’iscrizione al Fondo pur non essendo compatibile con una attività lavorativa classica, lo è con attività lavorativa part-time. 

Quanto prenderà di pensione una casalinga iscritta al Fondo 

Essendo libera l’iscrizione al Fondo e liberi i versamenti, la pensione sarà commisurata all’entità dei versamenti. Dal Fondo casalinghe gli iscritti possono ottenere due tipologie di pensione.

Una è quella di invalidità per la quale servono almeno 5 anni di versamenti. Infatti è necessario essere iscritti anche all’INAIL per completare la procedura di iscrizione al Fondo casalinghe. L’altra è di vecchiaia che spetta a partire dai 57 anni di età, e sempre con almeno 5 anni di contribuiti versati al Fondo. Per ottenere la pensione però occorre che essa sia liquidata con un importo non inferiore ad 1,2 volte l’assegno sociale. Se la pensione è più bassa solo a 65 anni può essere percepita.  

Versamenti liberi, ma vincolati a determinate regole 

Libera l’iscrizione al Fondo e senza costi. Una volta autorizzati dall’INPS gli interessati possono iniziare a versare. E liberi sono anche i versamenti. Infatti non ci sono vincoli se si esclude il versamento minimo per l’accredito di un mese intero di contribuzione. Tale soglia limite è pari a 25,82 euro. Il versamento non si cumula. Infatti è vero che per un intero anno di contribuzione basta versare 309,84 euro, ma se il versamento è effettuato tutto in un solo mese, garantirà una copertura solo per il mese di versamento. Infatti è libero e flessibile anche l’importo che l’interessato può versare al Fondo.