Con il report “Le casalinghe in Italia” l’Istat ha fotografato la situazione del nostro Paese in merito alle donne che decidono di non lavorare e di restare a casa per accudire il focolare e la famiglia. I dati sono anche un segnale di come è cambiata la società e il ruolo delle donne al suo interno. Chi sono oggi le casalinghe e quanto lavorano veramente? Quanto guadagnano e quali sono le prospettive per la pensione futura?

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Perché le donne non fanno più le casalinghe

Nelle nuove generazioni la scelta di fare la casalinga è marginale.

Non stupisce in questo senso che l’età media delle casalinghe in Italia è di 60 anni. In totale, parliamo di 7 milioni e 338 mila donne impiegate come casalinghe nel 2016, quindi circa 518 mila in meno rispetto a 10 anni fa. Tra queste le casalinghe giovani, ossia che non superano i 34 anni, sono appena l’8,5% (di cui molte sono mamme).

A differenza di quanti molti pensano, fare la casalinga è un lavoro duro: quasi 49 ore a settimana e senza ferie tanto che, secondo recenti studi, meriterebbero sulla base delle ore di lavoro effettuate, uno stipendio di circa tre mila euro.

Fare la mamma è un lavoro a tempo pieno: lo stipendio giusto è di tre mila euro al mese

Cifra molto distante dalla realtà dei fatti: nel 2015 sono risultate più di 700 mila casalinghe in povertà assoluta (il 9,3% del totale). E tra le casalinghe povere le giovani sono la maggior parte. A livello economico inoltre notiamo ancora nel 2017, una forte dipendenza dal marito: solamente 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat e/o la carta di credito. Dipendenza che è dovuta anche in molti casi alla mancanza di un titolo di studio (fattore che scoraggia anche nella ricerca di un lavoro): il 5% delle casalinghe vanta al massimo la licenza di scuola media inferiore e almeno la metà non ha mai svolto un lavoro nella propria vita.