Le casalinghe sono quelle donne che sacrificano tutto, lavoro e carriere, per la cura della casa, dei figli e della famiglia. E svolgono una delle attività più pesanti che esistono e forse più importanti. Ma a volte sono poco considerate, soprattutto dalle leggi vigenti come quelle che riguardano le pensioni. Notoriamente le donne sono piuttosto penalizzate dalle regole di pensionamento che insieme all’età vogliono anche una determinata dote di contributi versati. Se per le pensioni di vecchiaia ne servono “solo” 20, per le anticipate o per le misure in deroga, ne servono tra i 30 e i 42 circa.

Una enormità spesso insormontabile. A questo si deve aggiungere che l’unica misura senza contributi dell’INPS è l’assegno sociale. Ma serve avere redditi bassi e anche quello del marito incide a tal punto da tagliare fuori dal perimetro dell’assegno sociale molte donne.

Le pensioni Fondo Casalinghe anche con 5 anni di contributi, ma bisogna capire le limitazioni

Esiste però la possibilità di andare in pensione a 71 anni per tutti, o almeno questo ciò che molti credono sia la realtà e che invece effettivamente così non è. E poi c’è la pensione casalinghe, con un apposito Fondo presso l’INPS. Sia la vecchiaia a 71 anni che la pensione tramite il fondo casalinghe, hanno in 5 anni di carriera quella utile dal punto di vista dei versamenti contributivi. Ma è davvero così?

“Buonasera, sono Marta, casalinga di 70 anni senza pensione e senza trattamenti. Vivo con mio marito che prende una pensione da 1.300 euro al mese che mi impedisce di prendere qualsiasi trattamento dall’INPS. Ma a 71 anni potrò andare in pensione. Mi dicono che bastano 5 anni di contributi e io ne ho racimolati in giovane età 8. A quanto ammonterebbe questa mia pensione da richiedere l’anno prossimo?”

“Salve, avrei da provi un quesito che riguarda la pensione per le casalinghe.

So che bisogna iscriversi all’INPS e versare da soli i contributi. Mio marito è un impiegato di banca e io, che ho 50 anni, non ho mai lavorato e versato contributi. Se inizio adesso a versare posso davvero andare in pensione a 57 anni versando 25 euro al mese per 5 anni? Mi pare di aver capito che questa pensione funziona proprio così. Mi sembra strano, però così dice la normativa, o almeno così ho capito io.”

La pensione di vecchiaia contributiva e quando bastano solo 5 anni di contributi previdenziali versati al Fondo Casalinghe

In un sistema previdenziale come quello italiano andare in pensione con solo 5 anni di contributi è possibile. Naturalmente nessuno si aspetti trattamenti utili a una vita dignitosa con una così bassa dote di anni di contributi versati. C’è per esempio la pensione a 71 anni che spetta a chi ha almeno 5 anni di contributi versati. Si chiama pensione di vecchiaia contributiva. E il suo nome dice tutto riguardo alla platea dei destinatari.

La nostra prima lettrice inevitabilmente ne viene esclusa. Infatti la misura riguarda chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995. E avendo oggi 70 anni e 8 anni di versamenti in giovane età, ipotizziamo che non rientri tra i contributivi puri. Avesse iniziato a lavorare dopo il 1995, avrebbe maturato il diritto alla pensione a 71 anni. La pensione di vecchiaia contributiva si centra infatti a 71 anni con almeno 5 anni di contributi e a prescindere dall’importo del trattamento che si riesce ad ottenere dall’INPS.

Casalinga in quiescenza con 5 anni di contributi, ecco cosa c’è di vero in una grande bugia o quasi

Bastano 5 anni di contributi per maturare il diritto alla pensione tramite il Fondo casalinghe dell’INPS. Un Fondo dove anche chi non svolge un lavoro canonico, può versare autonomamente i contributi. Anche se viene conosciuto come Fondo casalinghe, lo strumento può essere usato pure dagli uomini.

Bisogna svolgere un lavoro casalingo, senza retribuzione e senza subordinazione. E basterà versare 5 anni di contributi per maturare il diritto alla pensione che arriva a 57 anni. Il versamento minimo per maturare un mese di contributi è di 25 euro. I versamenti sono liberi, perché la casalinga può decidere di versare di più o di versare a mesi alterni o in unica soluzione.

Resta da considerare il fatto che versare 25 euro per 12 mesi equivale a maturare 12 mesi di contributi. Versare in unica soluzione 300 euro, anche se rappresenta una spesa identica ai 12 mesi di versamenti da 25 euro, equivale a maturare un solo mese di contribuzione. Lo strumento parte quindi da versamenti volontari a partire dai 25 euro al mese e garantisce una pensione dopo 5 anni di versamenti.

I calcoli della pensione dal Fondo casalinghe dell’INPS, ecco perché non è facile ottenere assegni dignitosi

Per uscire dal lavoro a 57 anni però serve che la pensione liquidata sia pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Significa circa 750 euro al mese. Solo a 65 anni la pensione dal Fondo casalinghe è liquidata a prescindere dal suo importo. Si parla tanto di casalinga in pensione con 5 anni di contributi, ecco cosa c’è di vero in una grande bugia o quasi, perché 25 euro al mese non possono essere sufficienti per garantirsi davvero una pensione. A conti fatti 5 anni di versamenti costanti da 25 euro al mese non producono una pensione più alta di 6/7 euro al mese.

Stime dei tecnici mettono in risalto il fatto che per garantirsi una pensione dignitosa, più o meno pari all’assegno sociale che oggi è da 503 euro al mese, servono almeno 30 anni di versamenti al Fondo casalinghe, e per mensilità non inferiori a 350 euro al mese. Oppure servono 15 anni di versamenti da 700 euro circa al mese. Come si nota, è assai difficile arrivare a 57 anni a maturare un trattamento da 750 euro al mese come prevede la regola.