Negli ultimi anni provvedimenti in aiuto dei contribuenti indebitati ne sono nati davvero tanti. E in vista della nuova finanziaria l’argomento delle cartelle esattoriali, che è stato sempre centrale anche nella campagna elettorale per le nuove elezioni del 25 settembre, torna prepotentemente in auge. E soprattutto per quanto riguarda i condoni e le sanatorie. Sono davvero tanti i provvedimenti prodotti negli ultimi anni, tra rottamazione delle cartelle, saldo e stralcio e cancellazione delle cartelle più obsolete. Ma sono ancora tanti gli italiani pesantemente indebitati con il Fisco e con il Concessionario alla Riscossione.

Il magazzino crediti vantati oggi da Agenzia delle Entrate Riscossione, come ieri da Equitalia, è ancora stracolmo di atti. Significa che sono milioni gli italiani alle prese con le cartelle, e molti di questi non hanno la possibilità di pagare. Per venire incontro al contribuente, ma anche per venire incontro alla pesantezza di questo magazzino insoluti che ha il Concessionario alla Riscossione, si parla di una nuova rottamazione.

“Gentile redazione, ho appena ricevuto una cartella esattoriale per Irpef e IVA 2017 non versati. Si tratta di debiti di circa 3.000 euro, sanzioni ed interessi compresi. Premetto che ho già aderito alla rottamazione delle cartelle qualche anno fa ed ho saldato i miei insoluti. Questi nuovi debiti, sperando che siano gli ultimi, mi hanno colto impreparata. Cosa posso fare dal momento che oggi la mia situazione è precaria e non ho 3.000 euro da pagare. Posso aderire ad una nuova rottamazione delle cartelle o c’è altro che possono fare?”

Cosa bolle in pentola sulle cartelle esattoriali

Il nostro lettore che ha ricevuto una nuova cartella da 3.000 euro, non è certo l’unico in questa condizione. Sono tanti infatti i contribuenti che dopo aver aderito alle vecchie sanatorie ed aver cancellato i debiti più vecchi, si ritrovano con nuovi ruoli provenienti da debiti non rottamabili in passato o diventati cartella dopo la vecchia rottamazione.

Va detto infatti che anche i vecchi provvedimenti di sanatoria erano relativi solo a determinate cartelle e soprattutto, fino ad un determinato lasso di tempo. Se per esempio un contribuente ha aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali fino al 2017, è evidente che un altro debito passato a ruolo nel 2018, non era ricompreso nella sanatoria precedente. A tal punto che adesso si pensa ad un nuovo provvedimento, che dovrebbe essere ribattezzato rottamazione quater che estenderebbe la possibilità di sanatoria anche a debiti più recenti.

Le ipotesi restano tali e al momento nulla c’è da fare se non pagare

Parlare adesso di nuove sanatorie, con nuove rottamazioni, oppure di nuovi condoni come quelli che hanno cancellato le cartelle ante 2010 a molti contribuenti, è prematuro. Si tratta di proposte ed ipotesi al momento, perché tutto dipende dalla prossima legge di Bilancio. Infatti è con la consueta manovra di fine anno che, nel decreto fiscale (classico collegato alla manovra finanziaria di ogni governo), in genere si introducono provvedimenti del genere. Le speranze in una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali però non sembrano campate in aria. C’è chi lo considera un disincentivo a pagare, ma è innegabile che una sanatoria oltre a fare il bene dei contribuenti, fa il bene anche dello Stato, e non solo perché si alleggerisce il carico di Agenzia delle Entrate Riscossione. Infatti il più delle volte si tratta di debiti ormai inesigibili per sopraggiunto decesso del debitore, per fallimenti o per altre situazioni contingenti. E lo Stato comunque, anche se non incassa quanto dovrebbe, riesce ad avere un gettito sicuramente importante da chi, con sconti su sanzioni e interessi paga cose che altrimenti non avrebbe pagato.

Cosa fare oggi con le cartelle esattoriali più nuove

Ipotizzare un condono tombale non è certo facile ad oggi. Così come non è facile ipotizzare una rottamazione che arrivi ai giorni nostri.

Resta però la speranza che una sanatoria faccia capolino nel collegato alla lege di Stabilità che il governo fuoriuscito dalle prossime elezioni appronterà. Al momento però nulla si può fare per le cartelle più nuove come quelle della nostra lettrice. L’unica via che ha per non pagare tutta la cartella e soprattutto, tutto e subito è il chiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Va detto infatti che la rateizzazione è una cosa che i contribuenti hanno sempre facoltà di chiedere al Concessionario. A prescindere da eventuali sanatorie o condoni. La nostra lettrice come altri contribuenti nelle medesime condizioni, possono quindi sfruttare questa agevolazione. Ma va anche detto che chiedere le rate mette fuori gioco il debitore da eventuali ricorsi e contestazioni sulla cartella stessa. Infatti la richiesta di rateizzazione viene interpretata dal Fisco e da Concessionario come accettazione delle pretese che questi Enti hanno nei confronti del contribuente.