La sanatoria delle cartelle esattoriali del governo rischia di diventare meno appetibile. Infatti sulle cartelle cancellate fino al 2015, per qualcuno niente agevolazione anche sotto i 1.000 euro è ciò che sta emergendo durante l’iter di approvazione della legge di Stabilità del governo. Sulla sanatoria sono state subito tante le critiche. Un favore agli evasori fiscali, un provvedimento che penalizza chi paga le tasse e così via dicendo. Critiche sono arrivate anche da Bankitalia e ANCI, e alcune di queste hanno fatto presa anche in seno alla maggioranza.

A tal punto che rispetto al testo iniziale della sanatoria qualcosa potrebbe cambiare.

“Buonasera, ho letto della sanatoria delle cartelle e volevo conferma da parte vostra su quanto ho capito. Ho due cartelle esattoriali che riguardano l’Irpef 2013 e 2014, che ho maturato con le dichiarazioni dei redditi. Nulla di eccezionale, perché sono cartelle che con il tempo sono arrivate a 700 euro cadauna. Poi però ho 5 anni di arretrato IMU e tassa sui rifiuti con il mio comune, diciamo dal 2013 al 2018. Quali cartelle mi verranno cancellate?

Cartelle cancellate fino al 2015, per qualcuno niente agevolazione anche sotto i 1.000 euro se il Comune non è in accordo

Una manovra che ha destinato gran parte delle risorse al problema bollette per le famiglie. Ma ha anche un nutrito pacchetto pensioni con una nuova quota 103. E inizia a porre le basi per la definitiva cessazione del reddito di cittadinanza, che per il momento è solo ridotto per qualcuno. Ma una delle principali iniziative del governo è la cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali. Si tratta della cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali al di sotto dei 1.000 euro di importo e fino al 2015. In pratica stando al meccanismo di questa cancellazione d’ufficio delle cartelle, per i contribuenti verrebbero di fatto cancellate tutte quelle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1.000 euro affidate all’incasso dell’agente della riscossione entro il 2015.
Una misura davvero importante per i contribuenti che così potrebbero alleggerire di parecchio il carico dei debiti che hanno nei confronti del concessionario alla riscossione. Del pacchetto di sanatoria delle cartelle esattoriali che comprende anche la rottamazione delle cartelle di importo superiore a 1.000, quella cancellazione prima citata è stata la più discutibile. Infatti sulla rottamazione dei debiti diventatati ruolo tra il primo gennaio 2000 e giugno 2022, nulla è stato contestato.

Cosa rischia di cambiare per la cancellazione delle cartelle esattoriali

Ricapitolando, quello della cancellazione è senza dubbio il provvedimento che più ha fatto discutere, finendo con l’essere criticato dall’Associazione dei sindaci italiani cioè dall’ANCI. Critiche e invettive dei Comuni che hanno fatto breccia ed un emendamento alla legge di Bilancio sembra che vada incontro a queste richieste. Sembra che adesso ci sia una specie di passo indietro su questo provvedimento, che potrebbe diventare meno totalitario rispetto a quando si pensasse. Ed ii contribuenti, compreso il nostro lettore, potrebbero incontrare alcune problematiche che porterebbero alcune cartelle a restare presenti nei loro estratti di ruolo. Per i comuni infatti la cancellazione delle cartelle al di sotto dei 1.000 euro significa eliminare alla fonte alcune possibilità di introito, visto che secondo l’ANCI molte di queste cartelle azzerate d’ufficio sarebbero perfettamente e ancora incassabili. Ma sempre per i Comuni, questo provvedimento ha un impatto drammatico sui bilanci. Infatti un Comune fa quadrare il bilancio anche inserendo questi ipotetici introiti dalle cartelle esattoriali per i tributi locali quali IMU, Tari, Tasi o Tosap. Anche se si tratta di ipotetici introiti, vengono inseriti come voci attive di bilancio.

Perché adesso l’ultima parola potrebbe passare ai sindaci

Il venire meno di queste voci potrebbe portare al default di bilancio diversi comuni. Per questo un emendamento alla legge di Bilancio mira proprio a correggere questa situazione venendo incontro alle esigenze degli amministratori locali.
In pratica si finirebbe con il lasciare alla libera scelta dei sindaci, aderire o meno alla cancellazione automatica delle cartelle. Significa che in base alle decisioni di un sindaco, ci saranno contribuenti che si vedranno cancellate queste cartelle e contribuenti che invece le troveranno ancora nel loro estratto di ruolo. Per questo tra i debiti che il nostro lettore ci dice di avere, è probabile che ad oggi possa considerare cancellate e d’ufficio, le cartelle relative alle imposte sui redditi che non ha versato con le sue dichiarazioni dei redditi negli anni 2013 e 2014. Per le cartelle esattoriali dell’IMU e della tassa sui rifiuti invece, occorrerà il via libera del sindaco. Ma solo per le cartelle cancellate fino al 2015. Infatti quelle che sono diventate competenza del concessionario alla riscossione dopo il 2015 (ed il nostro lettore ne ha diverse fino al 2018), finirebbero in rottamazione. In pratica andrebbero pagate con sconti e riduzioni oltre che a rate fino al 2027 (18 rate trimestrali tra il 31 luglio 2023 ed il 30 novembre 2027).